CHIUDI GLI OCCHI

Un quintetto di giovani amici decidono di sfuggire alla monotonia della vita quotidiana recandosi in montagna per un’escursione. Dopo essersi fermati per bere l’acqua di un ruscello, però, i cinque iniziano a comportarsi in modo sempre più strano, fino a trasformarsi in personaggi bizzarri, creature che incarnano i difetti della loro anima…

Chiudi gli occhi è un cortometraggio amatoriale di ispirazione fantasy realizzato da I Tizi dei Corti. Il soggetto è intrigante, inscena un evento fantastico per mostrare le difficoltà di passaggio all’età adulta, quando insieme agli anni inizia ad aumentare anche il disincanto; crescendo ci si rende conto delle proprie e altrui manchevolezze, i caratteri e gli interessi cambiano, le amicizie adolescenziali senza pretese non bastano più. È facile divertirsi insieme da bambini, ma quando i legami fondati sull’età, sulla provenienza sociale, sulla scuola frequentata devono lasciare spazio ad affinità più autentiche, ecco che spesso le strade si separano, o proseguono unite ma con l’amara consapevolezza di rapporti mai del tutto appaganti. È proprio il tarlo della disillusione, lo scetticismo, a farsi strada nell’animo dei protagonista, l’unico che decide di non dissetarsi al ruscello. Maturare significa anche esasperare vizi e virtù; la scelta di non bere l’acqua porta comunque a una trasformazione, seppure in senso diverso rispetto agli amici.

Il soggetto suggerisce riflessioni affatto banali; purtroppo le belle idee vengono sminuite dalla realizzazione dilettantesca e dalla povertà estrema.

L’impressione è esattamente quella di assistere al filmato della gita domenicale di un gruppo di giovani di provincia. Di certo i cinque ragazzi sono grandi amici nella vita di ogni giorno, e realizzare un film può essere una maniera simpatica per passare il tempo insieme. Il problema è che il Cinema è un’arte nata per essere condivisa ­– specie se le opere vengono poi diffuse on-line – non destinata al godimento da parte di un ristretto gruppo. Un’opera di fiction obbedisce a criteri estetici diversi, esigenze che Chiudi gli occhi purtroppo non può soddisfare.

La realizzazione amatoriale svilisce ogni trovata; i protagonisti si improvvisano attori, recitando con impaccio. La macchina da presa viene trasportata a mano e si muove goffa tra sentieri e radure. I costumi sono inesistenti, la fotografia appare poco curata e l’editing rammenta i video di eventi familiari… quelli di qualche anno fa. La colonna sonora è invece degna di una pellicola con ben altre pretese, e contrasta con le immagini malmesse e la recitazione sotto tono.

Naturalmente per avvicinarsi al Cinema serve molta passione, tanta volontà di migliorarsi, e magari la frequenza di corsi specializzati aiuta. Apprendere significa provare e riprovare, con l’umiltà di riconoscere i tentativi poco riusciti. Chiudi gli occhi poteva quindi essere un’onesta prova, un bozzetto su cui poter lavorare… Invece è stato distribuito in streaming, con tanto di diversi trailer e backstage, come se si trattasse di un video da esibire in un festival. Oggi la qualità dei cortometraggi presentati ai concorsi ha poco da invidiare a quella di tante pellicole destinate al grande schermo; Chiudi gli occhi manca dei mezzi espressivi necessari per raggiungere gli spettatori, ossia conoscenze tecniche e strumenti adeguati. Dalle scarse informazioni reperibili sul web, sembra che il cortometraggio sia rimasto lontano da manifestazioni specializzate, e forse è meglio così. Se l’amore per il cinema va oltre la facile infatuazione giovanile, i ragazzi cresceranno e ci saranno altre occasioni…

GUARDALO QUI   https://youtu.be/Q6_dShNGhUw

CUCCUSSETTE VI RINGRAZIA DELLA LETTURA

LA RECENSIONE è STATA EDITA SU TERRE DI CONFINE  https://www.terrediconfine.eu/chiudi-gli-occhi/

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