DARKLAND

Darkland è un cortometraggio ispirato a Guerre Stellari, ambientato dopo la conclusione della saga cinematografica. Il regista Andrea Parisi prevede la vittoria dell’Impero, l’annientamento dei cavalieri Jedi e l’espansione dei Sith. Ogni pianeta passa sotto il controllo dei Cavalieri Oscuri, che spesso si scontrano per il possesso di nuovi territori…

I fan movie classici nascono dalla passione dei loro interpreti, non hanno scopo di lucro e spesso risentono della mancanza di sovvenzioni. Nonostante le oggettive difficoltà, un fan movie riuscito dovrebbe trasmettere le emozioni accese dal mondo a cui si ispira: personaggi noti o ricreati sulla falsariga degli eroi più amati, costumi e scenografie accurate, dettagli ispirati a quelli originali, citazioni. Nel caso di Guerre Stellari occorre mettere in preventivo un’ambientazione particolarmente complicata da ricreare, perché gli effetti speciali sofisticati e l’estetica visiva sono parti integranti delle vicende, la galassia lontana lontana vive di duelli tra astronavi, di creature esotiche, di panorami mozzafiato… Il conflitto tra Bene e Male è un tema tipico di qualsiasi mondo fiabesco, e Lucas lo ha rivisitato introducendo un misticismo orientaleggiante e caratterizzando i personaggi a partire dal loro aspetto. I fan di Guerre Stellari hanno dunque imparato ad apprezzare uno scenario ben preciso; esso deve risultare riconoscibile, sia pure eventualmente rivisitato, come capita per esempio in chiave gotica nei fan movie della serie Dark Resurrection, o in tono fiabesco nello spin-off autorizzato dedicato agli Ewoks. Insomma, ci sono aspettative precise e non basta sventolare un paio di spade laser per rinnovare le emozioni suscitate sul grande schermo.

Darkland purtroppo si basa proprio e solo su questo: un duello di spade laser, interpretato dai volenterosi Angelo Bosio e Matteo Sonzogni. Le prime sequenze, quelle che descrivono il pianeta con i due satelliti e la foresta popolata da strane creature, farebbero ben sperare, ma ogni aspettativa crolla al comparire dei protagonisti, abbigliati alla meno peggio con tanto di jeans, anfibi, trench di pelle, maschera di carta dorata. Oltre a disattendere gli stereotipi visivi, i due non proferiscono battuta. Nulla sappiamo del loro passato, si limitano a estrarre le spade laser e a colpirsi.

Gli effetti speciali che creano le lame di luce sono ben fatti, il montaggio è impeccabile, tuttavia i due contendenti sono figure prive di un vissuto che porti lo spettatore a immedesimarsi e parteggiare per l’uno o per l’altro. L’intero cortometraggio si risolve in questo duello, imbastito da un paio di fan che probabilmente non hanno mai maneggiato una spada. Un po’ di esperienza con le armi bianche avrebbe, almeno quella, giovato, non solo al ‘realismo’. Anche il più scalcinato gruppo di rievocazione storica ha come scopo il coinvolgimento del pubblico, e spesso basta davvero poco: un nome altisonante che annuncia i combattenti, qualche battuta gridata al momento giusto, una musica incalzante in sottofondo… strategie del tutto ignorate dal regista.

L’assenza di coinvolgimento emotivo, la rappresentazione cruda e diretta dell’atto, privato di qualsiasi altro elemento narrativo, rende Darkland più prossimo a un porno che a un fan movie: niente storia, niente recitazione, soltanto piacere voyeuristico. E per rimediare non basta l’aver inserito il backstage al termine del combattimento, con gli errori, le goffaggini e le gag che restituiscono ai protagonisti la loro umanità.

C’è da sperare che nelle prossime occasioni Andrea Parisi riesca a inventare storie attorno ai suoi eroi: oltre all’abilità tecnica, che indubbiamente non manca, il cinema ha bisogno di un cuore.

 

Cuccussette vi ringrazia della lettura.

Questa recensione è stata edita da TERRE DI CONFINE https://www.terrediconfine.eu/darkland/

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