FRANKENSTEIN  1910

Frankenstein è  uno dei personaggi più radicati nell’immaginario horror, tanto che già agli albori del cinema venne sfruttato per un cortometraggio prodotto dalla Edison Studios.
Il cortometraggio scritto e diretto da J. Searle Dawley  nel 1910 appare molto ingenuo, e va a modificare la trama originaria del romanzo, addolcendola e donandole un lieto fine che nel romanzo è assente.
Il dottor Frankenstein torna dagli studi e scopre il segreto della vita. Come un alchimista medievale crea la sua creatura con uno scheletro che immerso in un calderone fumante e spruzzato di polvere magica poco a poco accumula materia sulle ossa, fino a diventare un essere vivo. Frankenstein sviene per la paura, poiché la sua creazione è un mostro, che fugge. La Creatura torna per il giorno delle nozze, ma sparisce nel grosso specchio, vinto dall’amore. E vissero felici e contenti…
Come in tutte le pellicole di quell’epoca, gli effetti speciali sono di tipo teatrale e anche le riprese sono state tutte realizzate in studio. Particolarmente suggestiva è la sequenza della nascita del mostro, con la carne che cresce sullo scheletro che alza un braccio, e che viene montata in parallelo con il crescente timore di Frankenstein che controlla il processo.
Mancando il dialogo, ci sono attori che esasperano i loro gesti, e cartelloni neri che annunciano quanto lo spettatore troverà nelle sequenze successive. In questo caso, gli attori principali erano tre, Augustus Phillips che interpretava lo scienziato pazzo, Charles Ogle come Creatura, e Mary Fuller come fidanzata, più una manciata di comparse. Si tratta di attori che ebbero una carriera limitata agli anni del muto, e che sparirono dalle scene con l’avvento del sonoro, chi per età, chi perché inadatto al nuovo linguaggio.
Sparirono loro e sparì dalla circolazione anche questa pellicola, ma su di essa continuarono a circolare leggende.
Si diceva che fosse stata girata in soli tre giorni, e che a dirigerla fosse stato lo stesso Thomas Edison sotto pseudoinimo. Nessuno può accertare la veridicità dei fatti, Mary Fuller si ritirò presto dalle scene e quando volle tornare in scena non riuscì più a tornare al successo finendo depressa,  Augustus Phillips smise di lavorare prima degli anni Venti e Charles Ogle divenne un caratterista con una carriera comunque finita prima degli anni Trenta. Questi tre attori non vennero accreditati e quanti parteciparono al film come maestranze o comparse non lasciarono testimonianze. Il cortometraggio venne dimenticato, la gente iniziava ad apprezzare film di maggiore durata, e il sonoro poi fece scivolare nell’oblio queste pellicole.
Bisogna attendere gli anni Cinquanta, quando la bobina finì nelle mani di un collezionista, che ignorava il valore di quanto aveva acquisito. Nel 2018 infine venne restaurata; nonostante gli interventi alcune scene sono deteriorate, ma è completa ed oggi è visibile in qualsiasi archivio. Fa sorridere e pensare con tenerezza ai tempi in cui bastava poco per accendere la meraviglia…

GUARDALO  QUI    https://www.youtube.com/watch?v=67ENQibFW9w&pp=ygURR1JBTktFTlNURUlOIDE5MTA%3D

Cuccussette vi ringrazia della lettura

La recensione è stata edita da FNDENTI & POPCORN