FRAU  HOLLE

Frau Holle è un personaggio sovrannaturale tipico delle fiabe tedesche; compare anche nelle raccolte dei Fratelli Grimm e in Italia è stato tradotto come ‘Fata Piumetta’. Se immaginiamo una bonaria fatina leziosa, siamo in errore, perché la protagonista del film di Juraj Jakubisko è un personaggio assai più ambiguo, capace di intenerirsi ma anche di affibbiare le peggiori maledizioni e uccidere. Il film Frau Holle ce la presenta come un’amabile signora non più giovane ma dotata di un aspetto comunque regale, a sottolineare il suo stato divino. Confessa di essere stata un tempo un essere umano, e è spesso in compagnia di un altro spirito, la Morte. Pur nelle differenze, le due sembrano andare d’accordo, quasi fossero sorelle. Frau Holle scuote un grande piumone e governa il tempo atmosferico, facendo piovere, spuntare l’arcobaleno, soffiare il vento e anche nevicare. La famiglia del piccolo Jacob muore durante un viaggio proprio a causa di una valanga e il ragazzino, sveglio e capace di ingannare la stessa Morte, intenerisce Frau Holle che lo adotta. Lo porta con sé in un luogo dove il tempo non scorre e per lunghi anni il bambino vive con lei aiutandola. Il bisogno di crescere è però più forte di ogni cosa, come il richiamo di quel mondo che Jacob ha lasciato e può vedere solo attraverso un magico artefatto che gli mostra la vita dei mortali . Con dispiacere di Frau Holle Giacomino se ne va, cresce e cerca di conquistare l’amore di una ragazza che aveva conosciuto da piccolo. Dal cielo Frau Holle continua a vegliare su di lui.
Frau Holle  o "La Signora della Neve" è stata diretta da 1985, e in parte risente del gusto dei fantasy di quegli anni, declinato con la sensibilità dell’Est Europa.
A prima vista sembra un film natalizio, di quelli con un bambino protagonista e tanta neve, oppure una puntata particolarmente riuscita de Le più belle fiabe dei fratelli Grimm (Sechs auf einen Streich/Acht auf einen Streich). In parte è anche questo poiché il soggetto è composto da tante parti di storie diverse ispirate appunto alle fiabe dei fratelli Grimm e alle leggende tradizionali dell’area slava e tedesca. In questo particolare folklore la magia, o piuttosto l’esistenza di entità che regolano il mondo, è una realtà..
La differenza con i Christmas Movies o con i soliti fantasy occidentali si percepisce subito. La spiritualità che è alle spalle di Frau Holle è completamente diversa da quella cristiana e puritana che anima le pellicole del Natale consumistico occidentale. Con rare eccezioni, quelle sono pellicole che fingono di essere laiche per poter essere distribuite in ambienti multietnici, e sono poco genuine. Solo per motivi commerciali evitano i particolari religiosi espliciti, però i personaggi si comportano egualmente secondo valori puritani. Frau Holle invece è una pellicola serenamente pagana, autentica nel tradurre in immagini una sensibilità antica, quella della Rodnoveria o Fede Nativa Slava. Lo si capisce da tanti particolari oltre all’ovvia presenza della Signora della Neve e della Morte dai denti di ferro, sempre insieme un po’ come i due principali aspetti della divinità, le emanazioni Perun e Veles. La natura è animata da forze di cui l’uomo è consapevole testimone;  i matrimoni non vedono preti o pope ma danze; i prodigi avvengono e nessuno dubita dei poteri magici affidati a personaggi speciali. Giacomino, divenuto garzone del Borgomastro che è padre della fanciulla, usa la magia che gli è restata addosso negli anni di convivenza per fare colpo sulla gente ed essere benvoluto. Quando viene incastrato in un complotto e messo a morte dalle autorità è a causa della scomparsa della figlia del Borgomastro, altrimenti fino ad allora le sue capacità erano accettate e benvolute.
E’ un mondo duro, e le crudeltà più terribili avvengono tutte per mano dei  comuni mortali, con strumenti del tutto terreni. Gli dei vegliano sul mondo, i mortali si comportano come credono sia giusto senza attendersi soccorso.
C’è un velo di malinconia che aleggia sempre sulla vicenda, e Frau Holle lo incarna alla perfezione, nel momento in cui confessa di essere stata anche lei una mortale, di essere invecchiata e poi… poi in qualche modo ha assunto quello stato divino o quasi, e può confrontare le diverse condizioni. Condivide la sua sapienza con l’orfano portato a vivere sulla sua montagna incantata, chiuso in un posto inaccessibile di cui emerge solo una vecchia torre. La Regina delle Nevi del danese Andersen è egoista e crudele, e il suo essere si contrappone alla Natura e al Sentimento, Frau Holle invece agisce perché è parte della Natura e la Natura a volte non perdona le scelte capricciose degli uomini. Senza i suoi piumini sbatacchiati per levare le piume che gettate poi diventano neve, il ciclo della vita non può proseguire. Per questo è spesso in compagnia della Morte, che è una creatura sua pari e complementare perché altrettanto necessaria.
Giulietta Masina ha offerto una splendida prova attoriale; le parti che funzionano meglio del film sono soprattutto quelle in cui è presente Frau Holle. La vita di Giacomino al paese perde un po’ di smalto, per la recitazione anonima dei paesani, per la somiglianza con le produzioni televisive come appunto i live action delle fiabe oppure la saga di Fantaghirò.
La bellezza della pellicola è affidata alle atmosfere, create anche dagli splendidi panorami innevati e dai costumi. Gli abiti ricordano i costumi dei balletti russi di Pëtr Il'ič Čajkovskij nei loro primi allestimenti  e i paesaggi rurali ammiccano ai dipinti naif slavi. Il capo della carovana del circo, capace di volare e quindi di staccarsi dalla materia, assomiglia ai girovaghi che si alzano in volo sopra i villaggi ucraini immersi nella luce azzurra della neve nei quadri di Chagall.
Frau Holle è un film falsamente dedicato all’infanzia: è una fiaba a lieto fine, ma è più vicino ai balletti e alle pantomime del gruppo dei Cinque che non ai fantasy classici diffusi in Occidente. Tra la fine dell’Ottocento e il Novecento Milij Balakirev , Balakirev e a Cezar' Kjui, Modest Musorgskij, Nikolaj Rimskij-Korsakov  e Aleksandr Borodin  avevano creato opere basate su soggetti russi, e così pure Sergej Prokof'ev, Igor' Stravinskij e Dmitrij Šostakovič. Questo film cattura lo spirito di queste produzioni, che possono anche piacere ai piccoli se per sensibilità individuale o per educazione apprezzano il lirismo e la cultura dell’Est Europa. Riuscire a commuoversi davanti alla poesia nata dal folclore è purtroppo un moto dell’animo dei singoli, e molti adulti rifiutano a priori un film fiabesco a causa dei troppi pregiudizi. Non sorprende che Frau Holle sia così passato sui teleschermi in tutta fretta. E’ un gioiellino, ma non è adatto a tutti i palati.

 

Cuccussette vi ringrazia della lettura.

Questa recensione è stata edita da FENDENTI & POPCORN. Se la volete adottare contattatemi

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