INVAXION - ALIENI IN LIGURIA
InvaXön (si legge ‘invasciuun’) è un film di fantascienza ambientato in Liguria, interpretato da attori non professionisti e da volti noti dello spettacolo e della vita pubblica genovese, come Francesco Baccini, Dario Vergassola, Paolo Villaggio, Bruno Lauzi, i Matia Bazar, i Ricchi e Poveri, i Cavalieri della Commenda, i Buio Pesto, diversi cabarettisti e tanti altri… La pellicola è stata realizzata da Massimo Morini nel 2004, a scopo benefico: la vendita dei DVD sostiene l’Associazione Sindrome X-fragile. È stato propagandato come il primo film interamente italiano di fantascienza, un’affermazione abbastanza inconsistente (bisognerebbe capire cosa si intende per ‘interamente’: produzione? cast?); Tinto Brass prima di dedicarsi all’erotismo ha diretto Il disco volante, senza contare l’esperienza di Antonio Margheriti, i tanti B-movie diretti sotto pseudonimi da registi nostrani e le tante produzioni indipendenti.
InvaXön – Alieni in Liguria privilegia l’umorismo; la trama è abbastanza prevedibile, si tratta di una rivisitazione parodistica dell’ennesima invasione aliena, ed è un pretesto per inserire gag, qualche citazione di titoli famosi e camei di volti noti. La sceneggiatura fracassona è votata al disimpegno, cuce insieme situazioni comiche per quasi due ore; qualche taglio in verità avrebbe garantito più ritmo, sacrificando però le numerose partecipazioni.
Le varie ambientazioni valorizzano Genova e le bellezze liguri, come in una pubblicità; questa promozione e l’impegno benefico hanno meritato l’aiuto della Regione.
Gli effetti speciali oggi appaiono assai datati, anche perché sono esibiti con insistenza e poco lasciano all’immaginazione dello spettatore. Alcune sequenze sono prese di sana pianta da footage della N.A.S.A., o da telegiornali: evitiamo naturalmente battute sulla presunta tirchieria dei Liguri. Anche Werner Herzog nello struggente L’ignoto spazio profondo (The Wild Blue Yonder) ha costruito una storia toccante sfruttando scarti, ma la mano di un Maestro fa la differenza. Purtroppo Massimo Morini non è Herzog, le simpatiche interpretazioni dei tanti ‘ospiti’ non hanno nemmeno lontanamente l’intensità del bravissimo Brad Dourif, e la colonna sonora sbiadisce se confrontata con il mix etno-ambient voluto dal Grande.
Tra gli interpreti, come accennato, ci sono personaggi del mondo dello spettacolo, speaker delle televisioni locali, cantanti celebri e cabarettisti abituati al palcoscenico, attori professionisti come Paolo Villaggio, reenactors come il bravo Francesco Chinchella e i suoi Cavalieri della Commenda. Tutti vengono ridotti a comparse, con niente più che una manciata di battute a disposizione.
Le citazioni abbondano, e richiamano blockbuster come Ultimatum alla Terra, Visitors, Guerre Stellari, Independence Day: titoli troppo celebri per scatenare la curiosità dei cinefili.
La mancanza più dolorosa è però l’assenza del senso di meraviglia. In InvaXön lo spettatore sa già perfettamente cosa attendersi, le sorprese sono poche e raccontate con un ritmo piatto. Di carino ci sono alcune trovate, come l’incipit, il duello con le spade laser, la partita di pallone o l’orologio distrutto che perde i numeri; e alcuni personaggi sono divertenti, come il tecnico pasticcione, il manipolo di astronauti improvvisati, l’alieno che… (non roviniamo una delle rare sorprese). Poco altro.
Non ci resta che ridere, almeno alla prima visione, perché da una seconda in poi rimarrebbero solo sbadigli. Se la via italiana al cinema fantascientifico è questa, è comprensibile che vengano preferiti titoli di impegno sociale. A quando ‘Vacanze di Natale su Marte’?
Cuccussette vi ringrazia della lettura.
Questa recensione è stata edita da TERRE DI CONFINE https://www.terrediconfine.eu/invaxon-alieni-in-liguria/
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