TATUAGGIO  REALE

Elena d’Atri è un’attrice attiva nelle produzioni della Nuovo Sole, fondata da lei e da Lorenzo Mihaiu, cineasti attivi a Castrocaro, località delle Terre del Sole. La d’Atri ha recitato nel cortometraggio Il Quadro, ne Il mistero di Villa de Mahl e nella web serie live action dei Saint Seya e in altre produzioni no profit. Oltre al cinema, ha scritto Tatuaggio Reale, una fiaba corredata dalle sue belle illustrazioni e ambientata nell’Oriente misterioso.
Nel 2018 questa piacevole lettura destinata a bambini e ragazzi ( ma anche a quanti sdorano le atmosfere salgariane e i libri con immagini artistiche) è diventata un film. La rocca di Castrocaro si è trasformata nella reggia di un maharaja, completa di giardini e prigioni per dare vita alla fiaba.
Il principe Arùn ha perso in giovane età la sorellina. La piccola è scomparsa durante un incidente in cui il baldacchino reale si è rovesciato in un fiume. Qualche tempo prima dei fatti narrati, una ragazza, Ismala, è giunta a corte. Si è fatta accogliere come la ragazzina scomparsa ed ora fattasi una splendida donna, sebbene amnesica riguardo alla sua infanzia a corte. E’ stata accettata come principessa in quanto reca un tatuaggio inciso sulla nuca riservato alla famiglia reale. Quando però una giovane viene arrestata in seguito al furto di alcune mele dal paniere dell’ancella destinata a Ismala, la scoperta di un tatuaggio identico scuote le certezze di Arun. La bella Ismala è infatti una spia mandata a corte per carpire segreti politici con l’aiuto dell’amante Jaidev. Il principe è però un uomo accorto e il suo istinto trova il modo di sbugiardarli, per vivere felice con la vera sorella, Nahdyma.
Con questo cortometraggio (presentarlo in streaming come mediometraggio, ma dura venticinque minuti) si fa un tuffo nel passato.
Il riferimento è Emilio Salgari, maestro della narrativa d’avventura in terre esotiche. L’Oriente messo in scena nel Tatuaggio Reale è un Paese immaginario, ricreato con alcuni oggetti indiani che coprono le pareti del maniero e che sono stati forniti da un negozio etnico di Cesena. Le ambientazioni sono molto curate, nei limiti di un film autoprodotto. Mentre Salgari faceva ricerche meticolose su usi e costumi dei luoghi che rappresentava, in Tatuaggio Reale domina un senso di genuina meraviglia.
La vicenda è lineare, semplice come deve essere una fiaba, con solo un paio di concessioni al gusto adulto, con un carceriere che darebbe il cibo e l’acqua a Nahdyma in cambio di coccole speciali e con l’erotismo edulcorato di Ismala con i sui sari preziosi e i suoi ammiccamenti alle guardie o all’amante.
L’incipit stesso ha un sapore vintage, con i quadri dipinti che illustrano l’antefatto e la musica del sitar che ci trasporta in un mondo incantato. A quel punto le ingenuità si fanno perdonare, perché gli spettatori sono consapevoli di assistere a uno spettacolo d’altri tempi e evocano nella memoria i vecchi sceneggiati come Sandokan o l’Elefante Bianco. L’effetto ‘scatola dei ricordi’ è accentuato dal fatto che il tipo di narrazione è abbastanza semplice, con una regia che riporta all’ingenuo stupore dei tempi andati.
Trucco e costumi, sfarzosi per i protagonisti e un po’ più approssimativi per le guardie di palazzo, contribuiscono a creare un’atmosfera sognante, da fiaba. Anche se non ci sono elementi fantastici o magia, quella ricostruita non deve né vuole essere la ‘vera’ India, ma una terra di misteri analoga a quella degli antenati del fantasy. Fino agli anni Sessanta la gente viaggiava poco a meno che non fosse costretta dal proprio mestiere o fosse ricca ed eccentrica, e i documentari erano una rarità accolta con stupotefilm d’avventura prodotti sulla scia del Ladro di Baghdad.
Anche la recitazione segue quello stile, è naif e garbata, contraddistinta in molte battute dall’accento regionale e da un fraseggio tutto retrò. I personaggi sono convincenti quanto possono esserlo quelli di una fiaba d’altri tempi, dedicata ai sognatori di oggi.

 

GUARDALO  QUI   https://www.youtube.com/watch?v=vpLVGUdJPb8&pp=ygUeY29ydG9tZXRyYWdnaW8gdGF0dWFnZ2lvIHJlYWxl

 

 

Cuccussette vi ringrazia della lettura

La recensione è stata edita da FNDENTI & POPCORN

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