THE DAY MUGGLES FOUND OUT

Di solito i fan film si sforzano di riprodurre le ambientazioni dell’opera originaria e portano sullo schermo le avventure degli eroi preferiti, magari approfondendo parti lasciate in ombra dalle pagine  o dal montaggio dei film ufficiali. Diverso è il caso del cortometraggio di Giulio Fiore “The Day Muggles Found Out”, realizzato dallla FlowerPower nel 2016. Il regista sceglie di ambientare una vicenda autonoma nel magico mondo di Harry Potter, con personaggi originali. Ne sono protagonisti due giovani coinquilini, entrambi stregoni; dovrebbero pulire la casa, e hanno poca voglia di dedicarsi alle faccende domestiche. Entrambi sembrano annoiati dalla vita in un piccolo borgo popolato da normali esseri umani. Decidono di provare una nuova droga di loro invenzione. Gli effetti potrebbero cambiare la vita del mondo degli stregoni, e quello dei comuni mortali. Per salvare una ragazza, uno dei due maghi uccide l’aggressore, poi cerca di cancellare la memoria della vittima…
Girato in due giorni e confezionato in otto mesi, il cortometraggio risente della giovane età del regista nello sviluppo del soggetto e nell’esiguità dei mezzi a disposizione. L’idea di partenza è valida, poiché sfrutta un’ambientazione amata e ne rende alcuni tratti tipici pur distaccandosene. Senza dover mostrare le locations rese popolari dal cinema, oppure i personaggi noti, il mondo di Harry Potter è presente. Prende vita un microcosmo che non si è fermato alla seconda caduta di Voldemort, ma ha proseguito la sua esistenza appartata, risentendo appena delle mode e delle nuove abitudini proprie del resto del mondo. In questo modo l’omaggio sfugge alla goffaggine propria dei fan film di vecchio stampo, risparmia trasposizioni ingenue con attori truccati in modo da assomigliare in una qualche maniera ai personaggi famosi. Nel cortometraggio compaiono foto animate, nell’armadio pieno di abiti puzzolenti si cela un Boggart ( un mostro capace di assumere l’aspetto concreto della più grande paura del suo osservatore), le raccomandazioni della mamma strillano moniti e rimproveri al solo toccare alcuni oggetti, e gli incantesimi funzionano proprio come nella più celebre saga. Ovviamente la magia è in primo piano, quella della droga creata dai due, e quella delle bacchette magiche, usate in situazioni di pace e di guerra.
Con l’eccezione delle citazioni, la resa estetica appare irrimediabilmente povera; solo qualche trucco ereditato dalla saga fa capire come quella casa di campagna sia abitata da stregoni, i protagonisti indossano abiti da comuni Muggles, il paese ha scorci degradati, con tanto di muri coperti da scritte.
Il vero punto debole è lo sviluppo del soggetto: i protagonisti si comportano come ragazzotti qualsiasi, nonostante vivano in un universo che dovrebbe essere attraente e avventuroso. Cercano lo sballo senza avere alle spalle neppure le esili scusanti che possono spingere all’uso di droga o di alcool i giovani più fragili negli hinterland in una domenica qualsiasi. I poteri magici dovrebbero permettergli assai di più di un ‘trip’: viaggi in terre o in epoche lontane, partite di Quidditch, scoperte entusiasmanti. Se alcuni maghi ostentano disprezzo verso le persone comuni, è proprio perché queste si dimostrano soddisfatte del loro piccolo mondo, incapaci di rischiare per avere qualcosa in più di una serena vita familiare e di qualche momento di facile svago. Il protagonista del corto non trova niente di meglio da fare se non drogarsi e poi uccidere un criminale non mago. Poteva bastare assai meno, per impedire al delinquente di assalire la ragazza; tra l’altro ogni stregone ben educato, nel mondo di Harry Potter, cerca di immischiarsi il meno possibile con le persone comuni, e di certo non va in giro a far il giustiziere sfruttando magie oscure.
Il cortometraggio in questo senso tradisce le aspettative, poiché se da un lato cerca di inscenare con mezzi insufficienti l’ambientazione tipica, dall’altro la tradisce trasformandone lo spirito, fino a renderla irriconoscibile. Sarebbe stato bello vedere le conseguenze della sconsideratezza del protagonista, scoprire come l’omicidio avvicinasse il mondo degli stregoni e quello della gente comune, invece tutto resta fuori scena. La sceneggiatura dopo aver fatto i salti mortali per inserire gli effetti speciali ‘a tema’, poteva fare la differenza. Così non è stato, ed è un peccato perché probabilmente una delle possibili strade aperte per i fan film è proprio la narrazione di vicende ispirate al mondo amato, con personaggi diversi da quelli ormai consegnati all’immaginario collettivo e vicende ricche di azione e sentimento.

GUARDALO QUI      https://www.youtube.com/watch?v=ZpP3jm03IBw&pp=ygUcVEhFIERBWSBNVUdHTEUgRk9VRCBmYW4gZmlsbQ%3D%3D

Cuccussette vi ringrazia della lettura.

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