THE HOUSE OF GAUNT - LORD VOLDEMORT'S ORIGIN
«Marvolo, suo figlio Morfin e sua figlia Merope erano gli ultimi dei Gaunt, una famiglia magica molto antica nota per una vena di squilibrio e violenza che fiorì attraverso le generazioni a causa della loro abitudine di sposarsi tra cugini.» Questa è la descrizione che J.K. Rowling fa degli antenati del Mago Oscuro più crudele, l’avversario di Harry Potter. Alla storia della casata dei Gaunt è dedicato il fan film francese House of Gaunt – Lord Voldemort Origins. Diretto da Loris Faucon Grimaud, in trentacinque minuti ripercorre gli eventi che hanno portato alla caduta dei Gaunt e alla prima ascesa di Voldemort.
La famiglia Gaunt, benché rientrasse tra le ventotto famiglie più importanti del mondo stregonesco e avesse come antenato il fondatore della Scuola di Magia di Hogwarts Salazar Serpeverde, era caduta in disgrazia. Dilapidato il patrimonio il patriarca Marvolo Gaunt (Ruper Wynne James) sopravviveva in una cadente magione insieme ai figli Merope (Louise Molinaro) e Morfin (Sacha Majetniak). Marvolo maltrattava Merope, colpevole di non saper controllare la propria magia ed essere quasi incapace di lanciare incantesimi, e permetteva che il figlio Morfin spaventasse o facesse di peggio alla gente priva di poteri. Una sera un Auror, Bob Ogden (Frederick Souterelle), capo dipartimento della polizia del Ministero della Magia, va alla magione Gaunt per portare un mandato di comparizione per Morfin. Il giovane, che parla più serpentese che inglese, è accusato di aver lanciato incantesimi davanti a persone ignare dell’esistenza della magia. Verranno arrestati sia il padre che il figlio, mentre le povera Merope si innamora di un uomo comune visto passare sotto casa, e lo irretisce con un filtro. Trent’anni dopo, durante un ballo in maschera, Tom Riddle (Maxence Danet-Fauvel, che nella serie teen Skam Francia è Eliott Demaury) si appropria della Coppa di Tassorosso e il Medaglione di Salazar Serpeverde uccidendo la proprietaria Hepzibah Smith. Gli Auror piombano sulla scena del crimine, ma è tardi. Tom Riddle ha creato gli Horcrux e insieme ai suoi seguaci uccidono gli investigatori. Anni dopo verrà fermato una prima volta da Harry Potter ancora neonato…
Il cortometraggio porta in scena eventi ben definiti; c’è poco da inventare in una storia che nasce già ben stabilita dalle pagine. Occorre solo narrarla bene, per la gioia dei fan e per stuzzicare la curiosità di quanti si accostano al mondo del maghetto e ancora devono scoprirne le caratteristiche, e Loris Faucon Grimaud sa come raccontare.
Le invenzioni e aggiunte non esplicitate nei romanzi sono fedeli allo spirito dell’ambientazione; quanto è ‘ricamato’ sul testo, ovvero le modalità dell’arresto, l’abbandono di Riddle Senior e il ballo in maschera, è sempre funzionale alla vicenda. Ci sono diversi salti temporali: inizialmente si vede Merope abbandonata da Riddle col piccolo Tom in braccio, poi si torna alla sera dell’arresto, poi ci si sposta in avanti alla sera in cui Voldemort divenne quasi immortale, e si chiude il cerchio con la morte dei Potter, avvenuta nella via del paese anziché in casa. La struttura è circolare e speculare, le vittorie degli Auror diventano sconfitte, e un infante apre e chiude il cerchio.
Visivamente questo cortometraggio non ha niente da invidiare ai film, pur essendo un progetto no profit ideato nel 2016 e concretizzato due anni più tardi grazie a campagne di crowfunding.
La fotografia imita alla perfezione quella dei film, c’è un largo uso di effetti speciali anche essi molto simili a quelli visti al cinema e il montaggio dà un buon ritmo. Ogni set è ricreato con cura maniacale e i costumi adottano l’estetica del mondo stregonesco, o almeno quella sospesa tra ottocento dickensiano e fantasy che ormai appartiene all’immaginario collettivo, dato che nei romanzi i maghi indossano tuniche.
Gli interpreti non sono volenterosi nerd che si sforzano di assomigliare agli attori noti e di recitare con il minore impaccio possibile: stavolta ci sono attori professionisti, che fanno davvero la differenza.
Se una pecca può essere trovata in questo cortometraggio, è l’aver risolto la vicenda di Merope e dei Gaunt in modo sbrigativo. I personaggi della sciagurata famiglia dominano la prima parte del cortometraggio, nella seconda tutta l’azione si concentra su Voldemort. Il corteggiamento del Babbano Riddle Senior si risolve in un incontro nel bosco e nella scena della fuga del marito quando Merope smette di somministrargli il filtro d’amore, atto che resta tra le righe. Il padre e Morfin vengono catturati e si tace il loro destino. La scelta è comunque motivata in quanto di fatto Voldemort riempie la scena più di una moglie abbandonata destinata a morire di parto in miseria, o di due galeotti, e il minutaggio ridotto costringe comunque ad operare tagli. Sono trentacinque minuti spesi bene.
GUARDALO QUI https://youtu.be/bCDreBR6pT0
Cuccussette vi ringrazia della lettura.
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