GHOSTBUSTERS - FAN FILM
Realizzare un fan film è il sogno proibito di molti appassionati di film, fumetti, serie di culto e libri. In molti casi è un sogno che rimane chiuso nel cassetto, in quanto l’ambientazione amata richiede effetti speciali impossibili da ricreare e c’è a consapevolezza delle difficoltà. Altre volte il progetto vede la luce con risultati ingenui, accettabili solo in nome della passione per i personaggi.
E’ questo il caso del cortometraggio sui Ghostbusters dei ragazzi di Molino e Alzano, che hanno filmato un fan film di sapore tutto artigianale, che ci riporta alle origini del genere, quando tutti i soggetti erano girati a costo zero e con tanta fantasia.
Si fa presto a sentirsi intellettuali, arricciare il naso e dire che nel cinema i soldi non fanno la qualità. E’ vero che una pellicola basata sugli effetti speciali a scapito di una buona sceneggiatura e di copioni interessanti resta un giocattolone per bambini poco creativi e invecchia molto male. Ma è altrettanto vero che certe ambientazioni necessitano di un minimo di messa in scena per portare gli spettatori in altri mondi. Non si può fare E.T. usando il pelouche della sorellina, o Guerre Stellari con le spade laser di cartone, senza trucchi sofisticati certi universi fantastici mancano della dovuta credibilità.
I Ghostbusters scritti e diretti da Simone Balduzzi (Wacciu86) sono gli Acchiappafantasmi poveri e di provincia. Invece di una caserma dei pompieri o di altro locale pittoresco hanno per sede una casa come ce ne son tante nella campagna. La loro Ecto -1 è una qualsiasi utilitaria familiare con un paio di adesivi striminziti. Non indossano le tute beige col nome, ma hanno tute da manovale di colore e modelli differenti. Il loro zaino protonico è fatto in casa, al pari della trappola, e solo il flusso rosso che compare nelle sequenze chiave ci ricorda che anche loro acchiappano fantasmi. Naturalmente l’ectoplasma si aggira in una cascina degli anni Sessanta, ed è un ragazzo con una tuta protettiva da verniciatore, animato grazie ai pochi effetti speciali.
Essi sono minimali, ma usati con garbo, in quanto il regista ha trovato e usato tutte le soluzioni di sceneggiatura possibili per limitare l’impiego dei trucchi. Si vedono i fasci lanciati per intrappolare il fantasma, e altrimenti forti luci e qualche urlo ben piazzato fanno il miracolo.
L’avventura è semplicissima, racconta un caso affrontato da tre Ghostbusters, Nicholas, Fabio e Wacciu e le conseguenze del loro successo. La confezione è ancora più essenziale, con tanto di titoli sovraimpressi.
Se non avesse il confronto con un cult mondiale dotato di un immaginario ben definito, e di un sense of wonder che nasce da un mix di dramma e commedia, di oggetti iconici e grandi effetti speciali sembrerebbe un cortometraggio esile ma ben fatto. Ha qualche momento comico , le musiche sono quelle del film, e la passione per la saga è ben evidente. Purtroppo il confronto è inevitabile e qualsiasi paragone crudele.
Gli attori Simone Balduzzi (WACCIU 86), Fabio Balduzzi (Pastic82), Nicolas Scapin (Nicolas314), Roberto Mettiello, Michela Marcianò e Claudio Cisi si danno da fare, e il loro amore per il fandom si percepisce e fa perdonare l’inesperienza recitativa.
Il loro lavoro ci riporta indietro a anni in cui tutti potevano sognare di fare cinema.
Cuccussette vi ringrazia della lettura.
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