PEZZI DI STORIA

Il cortometraggio Pezzi di Storia è stato creato da Michele Bagnati, Luca Armellin e Valentina Lorè per superare l’esame di Progetto Multimediale all'università degli studi di Milano. E’ stato sceneggiato e  faticosamente girato durante la pandemia, dal Maggio 2020 al Gennaio 2021, anno in cui è stato consegnato. I tre studenti hanno curato ogni aspetto della realizzazione.
Un uomo tutte le mattine s’alza, si veste in giacca e cravatta come se dovesse andare in ufficio, si fa accompagnare in mezzo alla campagna. Ad attenderlo nel mezzo di un viottolo c’è un tavolino con una scacchiera. L’uomo fa una mossa e poi torna a casa, per studiare la partita. Questa routine si ripete ogni giorno e mentre l’auto lo porta verso la quotidiana sfida, la radio diffonde le notizie sull’epidemia.
I toni surreali di Pezzi di Storia si fondono con l’attualità e l’impegno civile. L’uomo infatti rappresenta tutta l’umanità, coinvolta da sempre in sfide dal risultato incerto. A volte le partite finiscono con la sconfitta, scoppiano le guerre, avvengono attentati oppure disastri ambientali. Per fortuna ci sono anche le vittorie, con le conquiste della medicina, la fine dei conflitti, le scoperte scientifiche.
Un solo attore è in scena, Timoteo Messina; non pronuncia parola e presta la propria fisicità a un cortometraggio che vive di inquadrature in dettaglio e in cambi di focale. La macchina da presa inquadra le mani che muovono i pezzi sulla scacchiera o esaminano i dati delle precedenti partite, che sciolgono o stringono la cravatta, i piedi nudi che scendono dal letto al risveglio, gli occhi che contemplano l’andamento della partita o scrutano i punteggi con le mosse annotate puntualmente. In rare situazioni la figura umana è inquadrata per intero, e quando accade, sono riprese dall’alto, con un drone che evidenzia la piccolezza dell’uomo perso nella distesa di grano. La fotografia è all’altezza del compito, peraltro non facile perché gli spettatori vengono di solito maggiormente coinvolti se vedono la parte del corpo che meglio esprime le emozioni, ovvero il volto nella sua interezza.
Il gran pezzo di bravura in questo caso è la sceneggiatura e il conseguente montaggio, che alterna vari momenti della vita quotidiana del protagonista e della partita. Dopo la prima descrizione della sua routine, sia il passaggio dei giorni sia delle mosse viene annunciato da brevi sequenze che colgono vari momenti. In questo modo i tempi di realizzazione sono stati ridotti al minimo, e il fatto che non ci sia parlato ma solo una bella colonna sonora di Alessandro Cagiano e di D. Talma facilita la diffusione del cortometraggio in tutto il mondo.
Può dispiacere che sia così difficile in Italia avere produzioni con soggetti decisamente fantastici e un impegno sociale meno esplicito, ma la strada percorsa da registi come Terry Gilliam è piena di ostacoli e quindi anche questi piccoli passi  di qualità sono importanti.

 

GUARDALO  QUI   https://www.youtube.com/watch?v=WVviFQtdQCI&pp=ygUeY29ydG9tZXRyYWdnaW8gcGV6emkgZGkgc3Rvcmlh

 

 

Cuccussette vi ringrazia della lettura

La recensione è stata edita da FNDENTI & POPCORN