SAINT SEYA 1 - SHUN REDEMPTION - LA RIVINCITA DI ANDROMEDA

 

Venticinque anni fa, dall’omonimo fumetto di Masami Kurumada, fu trasposta una delle serie più popolari dell’animazione nipponico: Saint Seiya, divenuta famoso in Italia con il titolo I Cavalieri dello Zodiaco. I protagonisti sono cinque adolescenti che difendono per ben 114 episodi la giovane Lady Isabel, personificazione della dea Athena.

I nostri eroi adoperano armi vistose, indossano elaborate armature ispirate all’iconografia dei segni zodiacali, sfoggiano poteri mistici e combattono ininterrottamente per intere puntate: è un riuscito mix tra glamour, arti marziali, mitologia ed estetica pop. Prima col manga e poi con l’anime, Saint Seiya ci ha messo poco a elevarsi a fenomeno di costume, in Giappone e nel resto del mondo.

Nel corso degli anni, alla lunga serie animata composta da tre parti e alle varie evoluzioni manga, si sono poi susseguiti diversi OAV singoli e seriali, alcuni lungometraggi e addirittura due musical, oltre a un buon assortimento di gadget, giocattoli, action figure, racconti scritti dai fan ecc… Al meritato successo della serie è dedicato il cortometraggio Saint Seiya Rebirth – Ep. 1: La rivincita di Andromeda, realizzato e interpretato da Carlo Trevisan per la Dream Factory Studio. Nell’ambizioso progetto del regista questo fan movie dovrebbe essere la prima puntata di una serie, da svilupparsi in diversi capitoli.

Per esplicita scelta dell’autore, prosegue direttamente gli eventi narrati della prima serie anime, senza considerare gli sviluppi alternativi offerti dagli spin-off. Ci troviamo subito dopo la guerra sacra contro Ade. Pegasus è in fin di vita; Nemes è sparita e Andromeda la cerca in giro per il mondo, facendosi aiutare dai compagni più fidati. Sono proprio questi ultimi a rintracciarla ma, mentre la stanno conducendo da Andromeda, vengono attaccati da un misterioso guerriero, Raik. Costui vuol vendicare la morte del fratello, avvenuta alcuni anni prima…

La rivincita di Andromeda è un fan film a tutti gli effetti: realizzato senza scopo di lucro, con viva passione e buona tecnica di ripresa, è destinato agli appassionati della serie originale. Su questo piano è un cortometraggio assai riuscito: esalta le atmosfere che l’adattamento per la televisione ha reso familiari ai giovani negli anni Novanta. La trama è doverosamente ridotta all’essenziale, vista la naturale brevità del filmato. Per eventuali neofiti può allora risultare difficile capire la complesse vicende che hanno portato i giovani protagonisti a divenire degli eroi. Ma Carlo Trevisan stuzzica la curiosità di quanti ignorano gli eventi del manga, e delega l’approfondimento all’interesse degli spettatori, che potranno girovagare per il web e soddisfare tante domande.

Il regista si propone di rendere l’anime in modo fedele: se la serie mette in primo piano i combattimenti, il cortometraggio deve per forza proporre lunghe sequenze di lotta. Amori e gelosie, gesti generosi e vendette, eroismi e tradimenti forniscono le necessarie motivazioni per scatenare cruente battaglie e attribuire credibilità a personaggi altrimenti eccessivi. Creato un background per ciascun guerriero, ogni occasione è buona per fargli spuntare addosso armature luccicanti, e gettarlo in una colorata mischia, in un tripudio di raggi magici e colpi letali.

I personaggi sono caratterizzati da pochi tratti significativi, e da costumi davvero memorabili che in questo live action sono resi con perizia certosina. I protagonisti sono interpretati sia da attori che da bravi cosplayer (persone che amano vestire i panni dei loro beniamini durante eventi a tema, mostre del fumetto, feste giapponesi…), in entrambi i casi fan della seie che hanno aderito per passione al rogetto. Difficile fare di meglio con i mezzi di una produzione amatoriale no profit: le armature sono frutto di tanta passione, mesi di paziente lavoro tra metallo, lattice e vernici. Gli effetti speciali, volutamente esagerati, mettono in risalto abiti e accessori. Gran parte dei combattimenti è affidato ai ritocchi aggiunti in post produzione: onde d’energia, raggi, vortici, catene incantate… dove non arrivano le capacità umane giunge il computer, e la magia prende vita.

Godiamoci dunque il lavoro di Carlo Trevisan, augurandoci che il suo tuffo nostalgico nel colorato mondo dei Cavalieri dello Zodiaco apra la pista ai live action, e faccia conoscere un genere ancora poco praticato in Europa.

 

Cuccussette vi ringrazia della lettura.

Questa recensione è stata edita da TERRE DI CONFINE https://www.terrediconfine.eu/shun-redemption-la-rivincita-di-andromeda/

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