IL FANTASMA DI CORVONERO

Nel mondo stregonesco di Harry Potter la famosa Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts è ospitata in un castello. Come da tradizione, ospita fantasmi e quattro di essi sono a guardia dei corridoi delle varie Case in cui vengono smistati gli apprendisti. Per la Casa dei Corvonero c’è la Dama Grigia, una figura eterea di ragazza. E’ il fantasma di Helena Corvonero, giovane strega figlia della Fondatrice di Hogwarts.
Il fan film francese di L.A. Dubos fa luce sull’origine di questo personaggio secondario. Il cortometraggio inizia col processo a Julius Smith, il cuoco di Rowena Corvonero. La celebre maga sta morendo, uccisa dal veleno che sarebbe stato versato nel suo cibo dal cuoco. La testimonianza di Pewrell, al servizio nella stessa magione, sembrerebbe incastrare il poveretto. Mentre ancora si svolgono le indagini, Rowena ha come ultimo desiderio di parlare con la figla Helena. La ragazza ha rubato il Diadema di Corvonero ed è scappata in Albania. Là si reca Pewrell, trova la ragazza ma quando lei si rifiuta di tornare la uccide, suicidandosi poi.
La sceneggiatura di Louise Chauvet, Charlie Macaigne e Léo Macaigne modifica in parte la vicenda, trasformandola in un atto di femminicidio dove l’elemento passionale è condensato negli ultimi sguardi che vittima ed assassino si scambiano. Anche l’avvelenamento è di invenzione: Rowena muore uccisa e non di malattia dopo che la figlia se ne è andata, Perwell non è più un barone ma è un servitore fidato respinto dalla giovane. Sono variazioni che aggiungono brio e minutaggio a un evento altrimenti troppo conciso da poter essere trasposto, oppure così tragico da richiedere una sua preparazione costruendo tutti i personaggi in una durata sicuramente assai più estesa dei venticinque minuti. La sceneggiatura cerca di condensare l’introspezione nei tempi ristretti, mostrando una madre opprimente e altera che fa della figlia un motivo di orgoglio, una ragazza oppressa dall’ingombrante cognome, un servitore infido e violento che ha ordito il delitto procurandosi anche un capro espiatorio.
Trattandosi di un fan film, la qualità visiva è alta: la fotografia e l’editing di Clément Ferrigno sono pregevoli, ben al di sopra di quanto si vede solitamente nei fan film. La macchina da presa è usata con sicurezza, il montaggio concede i giusti tempi necessari per costruire il dramma.
Le musiche create dallo stesso Ferrigno accompagnano le immagini e danno un tocco di classe a una pellicola che può rivaleggiare con i film ‘ufficiali’. Non c’è una nota attinta dalla famosa colonna del film, e si ascolta una partitura avvolgente che sottolinea il dramma senza voler ricalcare quella di John Williams o cercare atmosfere medievaleggianti riproponendo brani d’epoca o di ispirazione.
Le scenografie sono convincenti, dalle rovine teatro del processo, alla camera da letto e alle cucine di Rowena, fino al bosco e di effetti speciali vistosi se ne vedono pochi, ma fedeli all’estetica cinematografica che bene o male è il punto di riferimento per molti fan.
Se c’è un punto debole, oltre alla prevedibilità dell’intreccio ma quella è una caratteristica insita nel soggetto, può essere la recitazione altalenante. L’attrice che interpreta Rowena è assai più brava di quella che interpreta la figlia, a tratti poco espressiva, mentre Perwell è reso in modo efficace anche grazie alla sua fisicità.
Questo fan film è il primo dedicato ai Fondatori, una scelta intelligente per più ragioni. Fa luce su un periodo lasciato fuori dalla saga cinematografica e anche da altri registi di fan film, evita confronti spesso imbarazzanti con gli attori che hanno recitato negli otto film. C’è solo da sperare che il progetto vada avanti.

 

GUARDALO QUI : https://www.youtube.com/watch?v=1HfJllca1Dk

 

Cuccussette vi ringrazia della lettura.

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