IL TREDICESIMO APOSTOLO 2 - LA RIVELAZIONE

Il Tredicesimo Apostolo – il Prescelto è stata una scommessa vinta, perché portare con successo in prima serata un soggetto diverso dai soliti polizieschi e sitcom, è ancora oggi una sfida. In Italia una serie con forti connotazioni fantastiche e orrifiche trova ancora più difficoltà rispetto ad altri Paesi, poiché veniamo dal Neorealismo e manca una cultura del fantastico ben radicata. Dopo la magnifica stagione degli sceneggiati mistery degli anni Settanta, c’è stato l’avvento delle televisioni commerciali e la gara a chi riuscisse a produrre trasmissioni economiche e gradite alla platea. Ovviamente i soggetti realistici sono assai meno rischiosi, con l’eccezione di ambientazioni storiche ben precise costano meno e quindi di voli nella fantasia ce ne sono stati pochi. Il Tredicesimo Apostolo è riuscito a conquistarsi un suo pubblico grazie alle atmosfere che fondono Dan Brown e i suoi intrighi nelle gerarchie della Chiesa Cattolica con i complotti di The X-Files e suggestioni giunte da Dylan Dog e dal cinema di genere anche nostrano. La serie di Alexis Sweet uscita in televisione per la Taodue nel 2012 ha avuto successo, e questo ha significato poter creare il sequel: Il Tredicesimo Apostolo - La Rivelazione. Due anni dopo altri dodici episodi si sono aggiunti alla dozzina precedente, proseguendo così le avventure del gesuita e professore universitario Padre Gabriel Antinori (Claudio Gioè) e della psicologa Claudia Munari (Claudia Pandolfi) alle prese con una cospirazione di scala planetaria. La vicenda prosegue a partire dall’epilogo della stagione precedente. Padre Gabriel Antinori è consapevole di avere un potere paranormale, può riportare le anime dei morenti nei loro corpi se lo desiderano, e può ferire chi scatena la sua ira. Sa di non essere il solo ad aver ricevuto un dono sovrannaturale ed è a conoscenza del complotto organizzato da Bonifacio Serventi e dalle alte gerarchie della Chiesa. Vogliono trovare e radunare le persone dotate si qualche capacità per asservirle a scopi di dominazione del mondo, magari mascherati da utopici tentativi di creare una società ideale o purificare la Chiesa secondo le idee di Giordano Bruno. Una profezia grava sul giovane sacerdote, che potrebbe essere davvero il prescelto per rinnovare la chiesa o per distruggerla.
Accanto a Padre Gabriel c’è la scettica psicoterapeuta Claudia, che è ancora innamorata di lui, pur rendendosi conto dell’impossibilità di concretizzare qualsiasi desiderio.
Ritroviamo l’amabile Padre Alonso (Yorgo Voyagis), l’ambiguo e spregiudicato Padre Isaia (Stefano Pesce), e poi gli altri membri della “Congregazione della Verità", un ordine segreto che si occupa di studiare i fenomeni paranormali e scoprire la loro natura, sbugiardando i falsi miracoli.
L’avversario è lo stesso Bonifacio Serventi (Tommaso Ragno), pericolosa presenza il cui potere viene sminuito dai sacerdoti che sono già dalla sua parte, ma c’è di più dietro alle macchinazioni e ai delitti.
Attorno ai protagonisti ruota la Roma esoterica che imparammo ad amare col segno del Comando, immortalata nella sua bellezza crepuscolare e notturna, mentre un’Italia meno conosciuta eppure ricca di storia e di suggestione fa da sfondo ai vari misteri.
Quanti hanno amato la prima stagione, sanno più o meno cosa attendersi, poiché ritrovano atmosfere, personaggi e situazioni familiari, a partire dalla sigla d’inizio vagamente simile a quella dei recenti film su Sherlock Holmes.  
Come in un buon sequel, le sceneggiature esagerano tutti gli elementi già presentati dalla prima stagione. I colpi di scena sono più decisivi, e sono distribuiti fin dalla prima puntata. Non si perde tempo a presentare nuovamente i personaggi agli spettatori, o a riassumere il doloroso percorso che ha portato Gabriel a scoprire il suo passato. Un altro elemento che viene potenziato è il potere di Gabriel, adesso il sacerdote controlla meglio le proprie energie e addirittura può tornare dall’aldilà. Anche gli avversari sono più potenti e terrificanti, in un’escalation di casi misteriosi che si alternano alla lotta contro Servanti e contro altri nemici.
C’è anche un’evoluzione del rapporto con Claudia, legame destinato a fare i conti con la realtà e con le regole imposte al clero cattolico.
Si parte alla grande, insomma, e si va dritti al sodo; la continuità narrativa è apprezzabile ma può scoraggiare i nuovi spettatori, poiché la prima stagione ha avuto ben dodici episodi per raccontare il dramma di Gabriel, i giochi di potere della Congregazione, e introdurre personaggi secondari che si ritrovano. Anche in questa stagione le indagini si dipanano nel corso dei vari episodi; ogni puntata ha un suo caso, un po’ come avviene nei fumetti di Dylan Dog, e una parte dei cinquantacinque minuti viene impiegata per portare avanti la sottotrama del complotto del Serventi e della Profezia. Ovviamente è necessario seguire le vicende in ordine cronologico, senza saltare da un’avventura all’altra in modo casuale. In questo caso la serie concede pochi tentennamenti, lo spettatore capisce dalla prima puntata se l’insieme può attrarlo o se invece non lo soddisfa.  Se è incuriosito, cercherà di recuperare la prima stagione per comprendere meglio i nuovi avvenimenti, tuttavia l’impatto può essere brusco.
La somiglianza dei protagonisti con gli iconici agenti Dana Scully e Fox Mulder del telefilm The X- Files un po’ rende più facile affezionarsi a loro, poiché conosciamo già i due modi di essere, quello di chi vuol credere e quello di chi dubita. In questo sequel tuttavia la complementarità dei due detective è meno accentuata. Claudia è comprensibilmente meno scettica in quanto ha visto accadere eventi che sfuggono alla sua razionalità. Anche Gabriel è meno incline a voler scoprire miracoli in ogni situazione apparentemente inspiegabile, e prima di accettare il soprannaturale come frutto di interventi divini o diabolici, si appoggia alla scienza.
Affronta guaritori misteriosi, demoni, manifestazioni concrete di sentimenti umani quali il rimorso e il senso di colpa. Talvolta non c’è proprio niente di sovrannaturale, come nei riti delle suore del Convento di Fontenuova o nei sacrifici umani dei ricchissimi azionisti Castro. In altri casi il paranormale può avere origine del tutto laica e terrena: Yuri sposta le malattie da un corpo all’altro, due fratelli vissuti in famiglie diverse comunicano con la telepatia e il ragazzo è anche psicocinetico. Le allucinazioni possono prendere forme ereditate da archetipi, come le visioni mariane provocate da spore. I fantasmi sono spesso concretizzazione dei sensi di colpa, come nel caso dei gemelli ebrei o nel truce babau che perseguita un’avvocatessa. Il diavolo però esiste come entità fisica capace di soggiogare interi villaggi.
La narrazione mantiene le suggestioni da complotto religioso, sull’esempio del Codice da Vinci di Dan Brown, ibridandole con altri modelli che hanno ricevuto l’applauso del pubblico, dai film di Jack Hunter e The Librarian ai fumetti di Dylan Dog. A parte l’episodio La Casa del Diavolo, se ne vede poca di spiritualità nei sacerdoti della Congregazione della Verità, e in pratica sono più simili a team di studiosi e avventurieri che a pii uomini di Chiesa impegnati in preghiere o in opere di carità. L’anticlericalismo sfiora appena questa rappresentazione del Vaticano, che è volutamente finalizzata a sfruttare il successo di altre produzioni di successo. Neppure la prevedibile storia d’amore tra i due protagonisti trasuda disprezzo per la Chiesa, in quanto è necessaria per dare spessore ai personaggi e motivare alcune scelte che difficilmente verrebbero compiute per un amico e tantomeno per un collega. Inoltre richiamare Uccelli di Rovo può essere una scelta obbligata per poter attrarre una fetta di spettatori che guarda molta tv e non è particolarmente attratta da mostri e complotti. L’anticlericalismo semmai viene fuori da situazioni meno esplicite, da sequenze che mostrano la rigidità e il formalismo degli alti prelati, il voler sfruttare le visioni mariane per far soldi di un giovane sacerdote di borgata, o la lotta per il potere che accomuna i preti della Congregazione al Serventi e a qualsiasi mafia.
Le situazioni narrate vanno in un crescendo di tensione e di manifestazioni ultraterrene; la sospensione dell’incredulità avviene soprattutto grazie agli interpreti che sono gli stessi della prima stagione, e si difendono tutti molto bene, risultando convincenti. Gli effetti speciali sono meno rudimentali rispetto a quelli usati in passato, pur restando un passo indietro rispetto alle produzioni coeve internazionali. Anche stavolta, non è inadeguato l’uso, i limiti sono dovuti alla tecnica, al fatto di dover mostrare quanto avviene, anche se per brevissime sequenze. Fin quando possibile, la sceneggiatura è perfetta e lascia immaginare, poi è costretta a far vedere e lo fa con i mezzi che possiede, purtroppo limitati.
L’epilogo lascia la vicenda aperta, in quanto le vicende di Padre Gabriel Antinori dovevano avere una terza stagione, mai realizzata. Gli ascolti erano calati, o forse era un problema di idee e di sceneggiature. Il crescendo avrebbe portato a conclusioni incompatibili con quello che è il nostro presente, tra onnipresenti Templari, Eretici vari, con la conseguenza di dover scegliere tra un coraggioso finale distopico, o una soluzione molto prosaica che di certo avrebbe scontentato i fan. Quindi la serie è stata sospesa, nonostante le proteste e le petizioni. Chissà se qualcuno un giorno potrà dare un epilogo dignitoso a una serie che meritava davvero altra sorte.

 

Cuccussette vi ringrazia della lettura.

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