WIND MILLS

Wind Mills è un cortometraggio di animazione ambientato in un futuro prossimo, realizzato in tecnica mista da cinque studenti francesi: Guillaume Bergère, Guillaume Coudert, Maria Glinyanova, Bruno Guerra, Charlotte Jammet. È distribuito in streaming in lingua originale e privo di sottotitoli, ma lo spettatore non si lasci scoraggiare: le immagini parlano da sole.

La storia ci narra di un mondo morente. Le città sono ridotte a macerie, il cielo è plumbeo e l’aria è percorsa da lampi simili a spettri.

Una ragazzina vive con il padre inventore in quello che sembra essere il Big Ben di Londra, trasformato in un mulino a vento al cui interno è ospitato un bizzarro macchinario volante, alimentato da bolle di vetro in cui vengono racchiusi i lampi.

Mentre il padre, inconsolabile dopo la perdita della moglie, è consumato dal dolore, la figlia trascorre le giornate in cerca di lampi da catturare per mezzo di una sorta di aspiratore meccanico integrato nel mulino a vento.

Quando un giorno la pioggia che cade incessante rompe ogni argine e spazza via i resti della metropoli, il padre si rassegna al suo destino, deciso a lasciarsi annegare. Ma la tenacia della sua bambina, che rifiuta di abbandonarlo e per poco non annega pur di restargli accanto, induce l’uomo a riprendere coraggio. Insieme, i due decolleranno con la macchina volante verso la vetta di una verde montagna illuminata dal sole.

Wind Mills riesce a raccontare una delicata storia di speranza, senza cedere alla retorica. Il tratto di questo piccolo cartoon è tipicamente europeo, per certi versi ricorda quello dell’animazione slava, contaminato con qualche influenza nipponica, almeno per l’aspetto della piccola protagonista. I colori tetri dei fondali si alternano alle scene più luminose, quelle che riguardano la straordinaria macchina, la bambina o l’epilogo. L’ambientazione apocalittica è adatta agli adulti, tanto è cupa; nonostante i teneri occhioni verdi della protagonista, i suoi ciuffetti di capelli rossi e le vesti da folletto gothic, c’è ben poco di puerile o adolescenziale nella sua avventura.

I fulmini che la piccola ingabbia in lucide bolle di cristallo e che alimentano il motore della macchina volante ricordano le anime che salgono sul monte Calvo nel penultimo episodio di Fantasia. Il sole stesso, che la bambina cerca invano nel cielo, assume i contorni di un elemento fantastico: lo troviamo rappresentato sul medaglione che indossa la protagonista, e splende nel finale, davanti agli occhi incantati della ragazzina e del padre in volo verso la speranza.

Maturo è il montaggio delle sequenze, sempre accompagnate da un’ottima colonna sonora. In poco più di 7 minuti, Wind Mills mostra tutto ciò che Waterworld non ha saputo dire in tre ore di proiezione.

 

Cuccussette vi ringrazia della lettura.

Questa recensione è stata edita da TERRE DI CONFINE https://www.terrediconfine.eu/wind-mills/

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