GOOD OMENS
Good Omens è una serie televisiva diretta da Douglas Mackinnon che nasce dal romanzo di Terry Pratchett e Neil Gaiman Buona Apocalisse a tutti! (Good Omens: The Nice and Accurate Prophecies of Agnes Nutter, Witch). Pratchett è stato un autore di fantasy umoristico, Gaiman è il padre di The Sandman, maestro di narrativa weird e sceneggiatore. Con grande ironia i due immaginano che Angeli e Demoni, gerarchizzati in legioni e burocratizzati, si diano battaglia usando la terra come campo di battaglia e gli esseri umani come pedine. Le entità sovrannaturali si rivestono di corpi apparentemente terreni, mantenendo però alcuni tratti fisici peculiari della loro vera natura, e le capacità di compiere miracoli. Sotto queste spoglie vanno in giro per il mondo e danno una spinta alle scelte dei mortali, verso il bene o verso il male. In attesa dello scontro finale, si comportano come Russi e Americani durante la Guerra Fredda. Il vivere insieme agli uomini tuttavia può portare un angelo o un demone a conoscere abitudini tanto superflue quanto piacevoli. Aziraphale (Michael Sheen) è un Angelo, quello messo a guardia del Paradiso Terrestre; è pacioccone, amante della buona tavola e dei libri antichi. Crowley (David Tennant) è un demone poco convinto della sua missione e molto creativo: era lui il serpente che tentò Eva. Le due creature ultraterrene si incontrano ogni tanto nel corso dei secoli e spesso trovano soluzioni alternative in modo da mantenere l’equilibrio nell’universo, mentire ai superiori e continuare a spassarsela. Entrambi compiono scelte assai discutibili, senza comunicarle alla rispettiva gerarchia o trasmettendo messaggi ambigui. Quando i tempi sono maturi per la fine del mondo il demone si trova a dover portare l’Anticristo sulla Terra, nel corpo di un bambino che dovrebbe crescere come figlio di un diplomatico, se non venisse accidentalmente scambiato con un neonato umano. L’angelo e il demone si rendono conto che se ci sarà la battaglia finale la Terra verrà distrutta, e con essa tutti i piaceri che hanno imparato ad assaporare nel corso dei secoli... e nessuno di loro vuole rinunciarvi. Uniscono le loro forze per fare in modo di fermare l’Apocalisse, e l’avventura farà nascere un’improbabile amicizia.
Il romanzo è stato edito nel 1990, anni prima che la grafica digitale fosse abbastanza efficace da poter tradurre in immagini le descrizioni mirabolanti, e sufficientemente economica. Inizialmente era destinato a restare sulla carta, nonostante avesse caratteristiche tali da facilitare la trasposizione: uno stile asciutto, con paragrafi ben distinti, protagonisti dotati di una certa profondità grazie a dialoghi intelligenti, e anche personaggi secondari tratteggiati con garbo. La sceneggiatura di Gaiman è stata facilitata dalla struttura dell’opera, e dal fatto che ne è coautore. Appena la grafica digitale ha raggiunto una qualità soddisfacente, il progetto si è concretizzato in sei puntate di meno di un’ora di durata ciascuna. Gli effetti speciali sono irrinunciabili in una vicenda come quella narrata, con auto d’epoca che sfrecciano in fiamme, incantesimi e demoni che si materializzano ed hanno gli aspetti più bizzarri. La fotografia raffinata e le inquadrature inusuali fanno capire fin dall’inizio che questa non è l’ennesima serie girata in green screen, con fondali appiccicati in modo rozzo e una dose supplementare di effetti speciali montati alla ‘come capita basta fare il minutaggio’.
C’è un abisso tra Good Omens e altre produzioni, non solo per l’eleganza formale, ma anche per il cast. I ruoli principali sono affidati a due volti amatissimi, Tennant e Sheen, attori con lunghe esperienze di teatro, di televisione e di cinema. Come vuole la tradizione del vecchio cinema, sono vestiti in bianco e nero, e molto affiatati. I duetti dell’angelo e del demone sono memorabili, sembrano una coppia gay di quelle autentiche, che battibecca ma poi alla fine si vuole bene. Inoltre sono personaggi che hanno un’evoluzione nel corso della storia, passando dalla reciproca diffidenza all’alleanza, e dall’alleanza a un’amicizia sempre più profonda. E’ qualcosa di non scontato, poiché troppo spesso i personaggi sono statici, possono avere successo nelle loro imprese o fallire, ma dall’inizio alla fine restano gli stessi. A loro Gaiman permette il cambiamento, e ne guadagnano in verosimiglianza. Gli altri ruoli sono affidati a nomi illustri, sebbene meno noti, e tutti si dimostrano all’altezza.
La vicenda principale si intreccia con altre vicende secondarie, tutte collegate dal fatto che riguardano i personaggi destinati ad aver parte nel voler impedire l’Armageddon. C’è Anathema Device, discendente dell’ultima strega bruciata sul rogo che scrisse Le belle e accurate Profezie di Agnes Nutter; c’è il Sergente Shadwell, l’ultimo Cacciatore di Streghe, ed il suo adepto, l’imbranato tecnico informatico Newton Pulsifer; c’è Adam Young l’Anticristo che è ignaro della sua natura e gira con i suoi amici nella campagna britannica. Inoltre ci sono le gerarchie angeliche e demoniache che invece vogliono arrivare alla guerra, e un buon numero di personaggi secondari comunque ben descritti.
Gli eventi del presente si alternano a gustosi episodi ambientati nel passato, rendendo la vicenda apparentemente caotica. La sceneggiatura lavora per accumulo, presenta molti flashback, tanti personaggi, una marea di citazioni cinefile e di reinterpretazioni parodistiche di quanto nei secoli si è tramandato sugli angeli caduti o incorrotti. L’abbondanza di dettagli può confondere uno spettatore disattento, tuttavia nell’insieme è una serie molto godibile, e longeva, nel senso che successivi rewatch fanno risaltare particolari prima sfuggiti all’attenzione dello spettatore. Spesso sono vere chicche che usano senza ritegno classici come The Omen, come il Paradiso Perduto, o anche Sandman. Il tono fracassone tipico della narrative di Terry Pratchett e il vivido immaginario weird di Gaiman si integrano perfettamente, danno vita a una narrazione molto originale, ricca di riferimenti teologici e cinefili, che non risparmia frecciate alle interpretazioni letterali e retrograde della Bibbia, al militarismo e al governo.
L’apparente leggerezza della satira permette di riflettere su temi filosofici importanti, sulla natura umana e sul libero arbitrio, sulla predestinazione, sull’eventuale ingerenza del divino nella vita delle persone. Pur basandosi su personaggi della Bibbia, la vicenda ha spunti interessanti a prescindere dalle opinioni personali in materia di religione. Il mondo in cui si muovono Aziraphale e Crowley esiste grazie all’equilibrio tra Bene e Male, la stessa natura umana ha bisogno delle due componenti per poter scegliere. Il rifiuto del giovanissimo Anticristo di obbedire a Lucifero ne è la prova, oltre ai due protagonisti che rivendicano il diritto a non schierarsi. Le due entità nel corso dei secoli si sono confrontati con la natura umana e ne sono stati cambiati: sono diventati capaci di reazioni emotive e spesso hanno depistato i piani dei loro signori, volendo essere padroni di loro stessi.
La condanna dell’integralismo religioso ma anche politico e ideologico è esplicita. Il messaggio affiora senza retorica, le due fazioni sono ugualmente chiuse nelle proprie idee e trattano con identica crudeltà quanti disobbediscono. Angeli e demoni sono asserviti a un credo opposto, ed il loro fanatismo è sterile, anche quando servisse un padrone giusto e una nobile causa.
Good Omens è quindi un prodotto di qualità, capace di entrare a buon diritto nell’immaginario collettivo.
Cuccussette vi ringrazia della lettura.
La recensione è stata edita su questo sito nel 2023. Vuoi adottarla? Contattami su Facebook, sono Florian Capaldi !
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