THE  CONSPIRACY  OF  WYRM

Il magico mondo di Harry Potter ha ispirato migliaia di fan, fino al suo apparire nelle librerie e poi sul grande schermo. Gli appassionati hanno espresso il proprio amore per la saga scrivendo fanfiction e, negli ultimi anni, creando anche fan film. Quasi sempre queste opere derivate, prive di fini di lucro, seguono i personaggi presenti nei libri, riproponendone le avventure  magari lasciate in secondo piano oppure eliminate in toto dalle sceneggiature dei film.
The Conspiracy of the Wyrm di Mattew e Catherina Boerger è un fan film anomalo. L’ambientazione è quella del mondo magico creato da J.K, Rowling, con le bacchette magiche e le Passaporte per spostarsi, con gli incantesimi imparati a Hogwarts e le pozioni, col Ministero della magia e gli Auror, coi duelli e le magioni delle famiglie più influenti. I fatti si svolgono nella Gran Bretagna alternativa dei maghi, senza che compaiano personaggi privi di poteri magici o si vedano i luoghi resi celebri dai film. Ci sono riferimenti a quanto si vede nelle pellicole, centellinati in quella che poteva essere una trama poliziesca o noir. Quanto si vede di magico risulta abbastanza comprensibili anche a quanti hanno poca familiarità con la saga originaria o con lo spin off degli Animal Fantastici. Poco importa sapere quale effetto segue la declamazione di ‘Stupeficium’ o di ‘Expelliarmus’, poiché il regista ce ne fa vedere l’effetto. Sono davvero poche le battute che implicano la conoscenza di termini del mondo stregonesco. In questo senso la storia può essere seguita da tutti, anche se ovviamente conoscere l’ambientazione è sempre utile.
I fatti narrati sono del tutto originali: la vicenda si svolge nel 1909, in piena Età Edwardiana, prima degli eventi descritti dalla Rowling. Il fan film si compone di due parti, la prima di quarantotto e la seconda di cinquantotto minuti:  The Conspiracy of Wyrm ha praticamente un minutaggio complessivo da film da sala. A dimostrazione dell’unitarietà del progetto, la storia limitata al primo capitolo ha poca verve, in quanto racconta dell’arruolamento del manipolo di stregoni destinato a far luce sul mistero della società segreta chiamata Conspiracy of  Wyrm. Sarebbe però deludente iniziare a vedere il secondo capitolo senza conoscere l’antefatto. Nella prima parte vengono presentati i personaggi e dialoghi ben orchestrati costruiscono dei caratteri ben definiti. In seguito alla bancarotta della famiglia Connacht e alla sparizione di magici artefatti, il misterioso Indicibile Montague Finch, responsabile dell’Ufficio Misteri, raduna una squadra per fare luce su quanto avviene nella magione della prestigiosa famiglia e indagare sulle probabili malefatte dei rampolli della casata. Un abile duellista, Rudolph Morori, si trova assoldato da Finch. Morori è un uomo disilluso che sta divorziando da una giovane e bella strega; indulge all’alcool , non disdegna il sesso e teme le vendette dei parenti di un mago che ha ucciso in un duello. Viene poi reclutata una giornalista freelance, Amelia Honeycutt, una donna che si barcamena tra fare la cronista di fatti sensazionalistici e scrivere articoli impegnati, tra preparare il tè e attendere uno scoop. Segue Miss Jasper, un’esperta di pozioni che pratica pur avendo lasciato Hogwarts al quinto anno, e un ex Auror americano in pensione, Robert Lang.
La narrazione è vivace, e trova il suo sviluppo più riuscito nel momento in cui il gruppo riunito si accampa in attesa di raggiungere la dimora e rivela stralci del suo passato. Il ritmo rallenta per dare spazio alla caratterizzazione dei personaggi: ciascuno ha i suoi segreti, è spinto dalla paga oppure dal sogno di mettere le mani su un fatto straordinario, o da ideali di rivoluzione. Nessuno è un eroe senza macchia né paura, tutti sono persone con pensieri e paure, con problemi e sogni e segreti dolorosi. Il lieto fine ha un retrogusto amaro, in un mondo dove non ci sono poi grandi certezze e si può morire in duello anche senza andare a lanciare la famigerata Maledizione Avada Kedavra col suo letale raggio verde, i membri del Ministero sono vendicativi e possono manipolare le persone, e il tradimento è dietro l’angolo.
In questo film quanto più ha risalto sono i personaggi con la loro emotività, i dialoghi che valorizzano la bravura degli attori, fan appassionati di cinema che sanno recitare più che decorosamente e che hanno confezionato il film con garbo e intelligenza, evitando confronti imbarazzanti con le pellicole originarie.
Ci sono anche parecchie scene d’azione, girate con movimenti di macchina abbastanza liberi, apparentemente casuali. Gli scontri hanno effetti speciali semplici ma visivamente non rozzi. Invece che raggi colorati diversi a seconda dell’effetto di ogni incantesimo, un uniforme fascio di luce argentea contrassegna ogni magia di attacco.
Il tono della narrazione è adulto, più simile a noir oppure a un Peaky Blinders cucinato in salsa magica che a un episodio di Harry Potter adatto anche a ragazzi. L’impressione è consolidata anche dall’aspetto dei personaggi, non molto diverso da quello degli uomini comuni vissuti a inizio secolo, e dalla musica ragtime che accompagna la vicenda.
La violenza è mostrata per quello che è, e la caratterizzazione fa in modo da evitare l’ingenua epica dei ‘buoni’ contro ‘cattivi’ che pure è il succo della Battaglia di Hogwarts che chiude la saga. Anche se a differenza dei film ufficiali qui non si vede sangue o particolari crudi, li si intuiscono.  
Il risultato è un fan film intelligente e coraggioso, anche se può non soddisfare i fan più sfegatati del maghetto proprio per le differenze dal presunto ‘canone’.

 

 

Cuccussette vi ringrazia della lettura.

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