SEVERUS SNAPE E I MARAUDERS

La saga di Harry Potter è amata per l’ambientazione peculiare, e per i personaggi che la animano. Il mondo degli stregoni che fa da sfondo ai romanzi di formazione è animato da mirabolanti invenzioni, e popolato da figure indimenticabili. I bambini sognano di poter diventare adolescenti intrepidi come Harry e i suoi amici Hermione e Ron, gli adolescenti si rispecchiano nel trio e negli altri studenti, gli adulti si riconoscono nei professori oppure ripensano con malinconica dolcezza agli anni della gioventù.
Il personaggio del Professor Piton – Snape in Inglese – è uno dei più affascinanti, grazie alle sue sfaccettature, al carisma sprigionato, al suo costante stare in bilico tra luce e tenebra.

Proprio a lui è dedicato il cortometraggio senza fine di lucro Severus Snape and the Marauders, un fan film scritto e diretto da Justin Zagri. Il regista ha creato un prequel rispetto a quanto viene narrato nei romanzi e nei film. La vicenda è infatti ambientata alla fine dell’ultimo anno scolastico. I quattro Malandrini, Sirius Black, Remus Lupin, James Potter e Peter Minus stanno festeggiando il diploma in un pub, probabilmente alla Testa di Porco o a I Tre Manici di Scopa. Giunge nel locale Piton, e i quattro, dopo una breve discussione, decidono di provocarlo. Lo deridono e lo attaccano, scoppia la rissa, vengono sbattuti fuori e si trasportano in una foresta, proprio un istante dopo l’arrivo di Lily, la ragazza che Piton attendeva per chiederle scusa e confessarle il suo amore. James sfida il suo rivale e questi si difende fin troppo bene. Gli amici decidono di intervenire e Piton si ritrova a combattere contro quattro avversari contemporaneamente. Nonostante l’abilità, alla fine non riesce a tenere testa ai Malandrini; con un sortilegio si trasporta più lontano e decide di indagare i sentimenti di James. La conferma del legame sentimentale tra James e Lily inferocisce il mago. Appena i Malandrini lo scorgono e provano a colpirlo con svariati incantesimi, replica ricorrendo al suo repertorio di magie proibite, riducendo i quattro a mal partito. Sta per uccidere James quando compare Lily. C’è un breve dialogo chiarificatore, un commiato, e i titoli di coda.
Il cortometraggio appare assai curato dal punto di vista formale; gli attori scelti assomigliano ai volti visti al cinema e, nel caso di Piton, il giovane è ancora più fedele alle pagine dei libri. Il compianto Alan Rickman, a parte la voce calda e sensuale,  aveva poco a che spartire con il personaggio letterario, descritto come un uomo dai capelli neri e unti, il naso a becco, sgradevoli denti irregolari, colorito giallastro e inquietanti occhi neri come pozzi senza fondo. Il Piton voluto da Justin Zagri migliora l’immagine del temuto professore, senza arrivare alle esagerazioni cinematografiche che certo hanno decretato la popolarità del personaggio..
La fotografia ha una qualità decisamente alta, rispetto a gran parte dei fan film, e le inquadrature godono di movimenti di macchina elaborati, valorizzati da un montaggio impeccabile e accompagnati da una pregevole colonna sonora.
Gli effetti speciali si fanno notare e il tripudio di raggi colorati, sebbene sia realizzato con moderni software di ritocco digitale, può stancare gli spettatori.
Purtroppo il regista basa gran parte pellicola sul dispiegamento di magie roboanti, a dispetto di un intreccio che di certo soddisfa poco i fan più accaniti. La sproporzione tra la durata delle sequenze del duello e le altre parti del cortometraggio è evidente, e non è la pecca più grave. Si vedono quattro giovani adulti alle prese con un atto di bullismo perpetrato in modo del tutto futile. James Potter addirittura attacca per primo, mentre il saggio licantropo Remus Lupin si fa coinvolgere in un’azione di prepotenza gratuita. Può essere accettabile vedere il codardo Peter seguire l’esempio dei suoi amici, ma scoprire tanta cattiveria nell’animo del futuro padre di Harry è una vera delusione. Lily si comporta correttamente nei confronti di Piton, salvo poi andare a soccorrere proprio James. La questi ha usato incantesimi proibiti, e corre al fianco del bullo immaturo James. A Piton resta solo il rimpianto di non aver saputo tenere con sé la donna amata; sconvolto e disilluso, non esita a unirsi alle schiere del più spietato stregone, Voldemort. Eccome, i tempi sono cambiati: una volta, c’era la Legione Straniera per le fedine penali non proprio immacolate, e per le delusioni di cuore, ora ci sono i Mangiamorte.
E’ ovvio come per mantenere la coerenza con i libri l’epilogo dovesse separare la coppia: Harry è figlio di James e non di Severus Snape, a meno di non voler creare una vicenda alternativa. Poteva essere una scelta non disprezzabile, nel caso di questo cortometraggio: esistono numerosissime fan fiction ‘A.U.’, Alternate Universe, che prevedono una revisione radicale degli eventi, trasformandoli a piacimento. Il regista, decisamente schierato dalla parte di Severus Snape, poteva osare una riscrittura dei fatti. Probabilmente molti fan avrebbero preferito vedere un tradimento esplicito delle pagine, piuttosto di un’interpretazione discutibile delle intenzioni e del carattere dei propri beniamini.

Il cortometraggio dimostra come la padronanza del linguaggio cinematografico  e la disponibilità di effetti speciali all’avanguardia male sopperiscano alla povertà di idee azzeccate, e come il problema si possa esportare dal cinema da sala a quello per fan.
 Le parti più riuscite sono quelle iniziali e quelle finali: in mezzo si sbadiglia, a meno di non lasciarsi incantare dalle sequenze degne di un videoclip. Provaci ancora, Justin Zagri, magari con una vicenda più aderente al carattere dei personaggi, o con il coraggio di osare e narrare qualcosa di nuovo.

GUARDALO  QUI    https://www.youtube.com/watch?v=EmsntGGjxiw&pp=ygUjc2V2ZXJ1cyBzbmFwZSBlIGkgbWFyYXVkZXJzZmFuIGZpbG0%3D

 

Cuccussette vi ringrazia della lettura.

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