IL SEGRETO DELLA PIRAMIDE D' ORO

Durante gli anni Ottanta il successo della saga di Indiana Jones generò tanti emuli. In molti casi i cloni erano parenti poveri dei film dedicati al celebre archeologo, con qualche eccezione come All’inseguimento della Pietra Verde e il sequel Il gioiello del Nilo. Gli intrecci riproponevano i classici stereotipi dei film di avventura a base di tesori, rovine e trappole esagerando o la vena umoristica oppure quella orrifica.
Nel 1988 Ron Howard, già famoso per aver interpretato Richie Cunningham in Happy Days e aver diretto Splash – Una sirena a Manhattan e Cocoon l’energia dell’universo, produsse il curioso esperimento Il segreto della piramide d'oro.
Il soggetto ripropone il tema della cerca di un magico artefatto, declinandolo con i toni della commedia e della New Age. I protagonisti sono Sylvia Pickel ( la cantante Cindy Lauper ) e Nick Deez ( un giovanissimo Jeff Goldblum ) due sensitivi che frequentano un programma di ricerca sulle facoltà extrasensoriali. Vengono contattati da Harry Buscafusco ( Peter Falk ) che vuole ritrovare suo figlio scomparso in Ecuador. Arrivati sul posto scoprono la verità…
La vicenda diretta da Ken Kwapis è molto ingenua e scorre veloce, quasi si trattasse di un film per ragazzini e adolescenti. Nonostante l’apparente semplicità  dell’intreccio, o la divisione tra buoni e cattivi con relativo contrappasso per chi si comporta male, non si rivolge ad un pubblico familiare. Il film vive di gag e di battute, alcune divertenti e riuscite, parecchie sboccate o con doppi sensi sessuali destinati senza dubbio agli adulti. Purtroppo non si arriva mai ai toni da parodia sgangherata raggiunti da Ghostbusters, e sottolineo il purtroppo. L’umorismo da caserma poteva essere una delle possibili soluzioni per evitare di sprofondare nell’abisso della banalità da C movie. Poteva trasformare la pellicola in un cult, magari in un film così brutto da assumere una propria estetica di contestazione. Invece Kwapis rinuncia ad osare, i copioni sono ricolmi di battute volgari ma non troppo, di scene di azione violente ma prive di conseguenze esplicite, di manifestazioni paranormali limitate però a qualche voce sentita da Sylvia e a quanto dice Nick tra una smorfia buffa e l’altra. Ci sono pochi colpi di scena diluiti nei novantanove minuti di proiezione, e tutti sono sminuiti da dialoghi poco efficaci che anticipano gli eventi demolendo ogni possibile aspettativa da parte della platea.
Le scene d’azione sono impacciate, sono state affidate ad un piccolo gruppo di stuntman che fa il minimo sindacale. Sono peggiorate da un montaggio anonimo, che fa assomigliare la narrazione a quella di un telefilm pomeridiano, e fatica a trovare un suo ritmo narrativo e a mantenerlo.
La narrazione è altalenante, con parti riuscite e altre deludenti. il linguaggio della commedia brillante e quello dell’avventura non si amalgamano mai perfettamente e la sceneggiatura fatica a valorizzare le buone idee che pure non mancherebbero.
La trovata di avere dei sensitivi come avventurieri poteva essere geniale, avrebbe potuto creare un tipo di eroi diversi dalle solite pupe fatali, dalle maschiacce obbligate a dimostrare al mondo intero d’essere superdonne, dai professori belli come indossatori in passerella, dagli eroi con più muscoli che cervello. In teoria la medium svampita con alle spalle un incidente e due settimane di coma durante le quali ha conosciuto lo spirito che la guida, e che adesso può veder squarci del passato, del presente e del futuro poteva essere indimenticabile. Altrettanto azzeccato poteva essere Nick,  ‘lo stangone’ dipendente di un museo assillato da persone che sono a conoscenza del suo potere e vorrebbero consulti, bello eppure sempre impacciato con le donne poiché intuisce infedeltà e piccoli segreti. Una coppia così poteva ribaltare stereotipi e divertire ben oltre gli anni Ottanta, poteva risultare modernissima anche oggi…  Se soltanto fosse stata sfruttata in modo decoroso. Invece Cindy Lauper si fa notare per i suoi improbabili mini abiti e per le chiome cotonate. Come cantante è bravissima, un vera icona della musica degli anni Ottanta… ma come attrice è poco convincente. All’uscita del film poteva essere alla moda, piacere per la carica di trasgressione e sensualità ironica; rivista oggi è imbarazzante. Tra l’altro il suo talento viene sfruttato poco e male, canta una sola canzone della colonna sonora, Hole In My Heart (All The Way To China). Hanno usato il suo brano sui titoli di coda, quando sarebbe stato logico farle proporre un maggior numero di tracce che accompagnassero l’intera vicenda, o perlomeno usare la canzone anche durante il film, evitando ripetitive musiche simil peruviane. Anche l’idea della commedia musicale fantastica poteva essere interessante, ed è stata scartata.
Jeff Goldblum invecchiando è migliorato ed ha potuto costruirsi una carriera di tutto rispetto, interpretando Ian Malcom, l’icona sapiosessuale della saga di Jurassic Park. Nel Segreto della Piramide d’oro ancora era alle prime armi e si aggira impacciato sulla scena, ha la stessa espressione che sia stato ferito o che provi a conquistare Sylvia, che balli o che combatta.
Le risate vengono soprattutto da Peter Falk. I copioni sono banali per tutti, e il suo non è poi tanto meglio di quello toccato alla Lauper e a Goldblum. E’ la sua professionalità a fare la differenza, per quanto il talento possa rimediare alla banalità di battute poco esaltanti e situazioni scialbe. Come il suo personaggio esce di scena si vede la differenza, le gag sono meno divertenti e la vicenda si affloscia trascinandosi fiacca verso il the end.
Di solito nei film e nei libri di avventura lo scontro decisivo contro gli avversari dei protagonisti, spesso l’evento più importante della vicenda, viene collocato verso la fine della narrazione, quando lo spettatore ormai parteggia per gli eroi. Anche in questo film si segue la regola ma il climax necessario non si raggiunge. Per trepidare davvero per il destino di un eroe occorre che lo spettatore abbia creduto nel personaggio, lo abbia sentito simile a sé o anche diverso ma dotato di sentimenti vivi, che lo abbia accompagnato nei suoi successi così come nelle sconfitte. Questo purtroppo non avviene in questa pellicola o comunque è un’empatia molto superficiale; lo scontro decisivo è tra personaggi che sentiamo come ‘finti’ e di cui ci importa ben poco, tanto è solo una commediola e il lieto fine sembra un dovere consolidato e inviolabile.
Gli effetti speciali dovrebbero sorprendere e rendere la vicenda più accattivante, ma alla fine di speciale si vede ben poco, anche per gli standard artigianali degli anni Ottanta. La piramide d’oro è una struttura piramidale di plexiglass opaco illuminata da luci interne, le scenografie della città perduta sono di cartapesta e gesso, la battaglia finale è più immaginata che descritta visivamente. Anche dell’Equador si vede ben poco, a parte un paio di vie con gente abbigliata col poncho e le montagne con i lama.
Si ha l’impressione che la produzione abbia tirato al risparmio pretendendo però di usare lo stesso linguaggio narrativo accessibile alle opere dotate di mezzi abbondanti. Naturalmente è ingenuo pensare di poter avere gli stessi risultati. La resa è necessariamente diversa, perché la creatività e il senso artistico fanno rendere al meglio quanto è a disposizione della produzione. Deleteria semmai è stata la pubblicità che ha presentato questo titolo come un filmone: attori noti al grande pubblico, il richiamo di Cindy Lauper a quei tempi conosciutissima, la promessa di tanto esotismo, la misteriosa piramide, pubblicità che lasciavano immaginare avventure sovrannaturali sulla falsariga del Tempio di Gozer in Ghostbusters…
Nonostante i tantissimi difetti, la pellicola ha un tono spensierato, il fascino vintage degli anni Ottanta, qualche bella trovata. Siamo nel reame dei film di serie C, ed è inutile pretendere qualcosa di diverso da un filmetto leggero come una bolla di sapone, capace di adempiere con garbo al suo compito di divertire e scacciare i pensieri tristi almeno per un po’.

 

Cuccussette vi ringrazia della lettura.

Questa recensione è stata edita da FENDENTI E POPCORN: potete adottarla ! Contattatemi!

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