STAR WRECK - IN THE PRIKINNING
La serie classica di Star Trek andata in onda per la prima volta dal 1966 al 1969 ha goduto di un tipo di successo diverso da quello che premia, se hanno un po’ di fortuna, i serial attuali. Le avventure del capitano Kirk sono finite prima del tempo, e già durante le prime trasmissioni c’era l’intenzione di sospendere la produzione. Grazie alle tante repliche negli anni successivi ha raggiunto un maggior numero di spettatori, molti dei quali si sono trasformati in trekkies, ovvero fan accaniti. Negli anni si è creato un fandom, e grazie alla loro massiccia presenza in raduni, iniziative a tema, riviste di fanzine, i produttori hanno creato tanti prequel, sequel, spin off. Star Wreck - In the Pirkinning è l’ultima di una serie di parodie realizzate in Finlandia a partire dal 1992 da un gruppo di affiatati fan guidati da Samuli Torssonen. Le prime puntate erano molto ingenue e semplici nella loro realizzazione, ma questa ultima produzione è del 2005 e ha poco della tenera goffaggine dei fan film coevi. La durata è quella di un film da sala, e la qualità complessiva è stupefacente. La stessa sceneggiatura non impallidisce al confronto con parecchi prodotti ufficiali, ma ha una sua dignità artistica diversa da quella che può derivare dalla sola passione e dalla buona volontà.
Sono protagonisti James B. Pirk (gustosa storpiatura del James T. Kirk della prima serie Star Trek, interpretato da Samuli Torssonen stesso) capitano della nave stellare C.P.P Potkustart (tradotto "C.P.P. Avvio a pedale"), Dwarf ( un onorevole quanto bellicoso Klingon simil Worf) e Info (il Data de noartri).
All’indomani della distruzione della sua nave il Capitano Pirk è confinato sulla Terra del nostro presente, passa le giornate abbuffandosi di hamburger e cercando di abbordare le belle ragazze. Non è andata meglio a Dwarf, che vende hot dog in un minuscolo chiosco, e a Info. Stanco di quella vita, Pirk decide di recuperare in Russia i resti della vecchia astronave e farla ricostruire. Autoproclamatosi Imperatore, stringe accordi col presidente sovietico e lo alletta con le sue conoscenze tecnologiche. Ricostruita la C.P.P Potkustart e fabbricata un’intera flotta, elimina il Presidente e parte con i vecchi compagni e un equipaggio sovietico, tra cui spicca Fukov. Intende passare attraverso un varco temporale, magari per tornare ai suoi tempi, ma oltre il varco l’astronave trova una replica alternativa del presente di Pirk, con il Capitano Sherrypie, uomo altrettanto megalomane e la sua la stazione spaziale "Babel-13". Lo scontro è inevitabile!
Gli attori, pur essendo nomi impronunciabili e sconosciuti in Italia, si muovono con insolita scioltezza davanti alla macchina da presa, e la recitazione è credibile nel contesto umoristico che è alla base della vicenda narrata.
E’ una parodia sgangherata ed affettuosa al pari del celebrato Balle Spaziali e richiama sia le serie fino ad allora prodotte del famoso media franchise, sia altri serial di fantascienza di esplorazione. Ci sono situazioni ispirate da Babylon 5, da Battlestar Galactica e anche da Guerre Stellari, omaggiato un alcune sequenze di inseguimenti e sparatorie nei corridoi delle navi spaziali. La comicità vive di gag, alcune molto fisiche, altre basate su citazioni o su battute su sesso, alcolici, belle donne e uomini troppo convinti di sé, e su tutto, un humor nero ‘nordico’ che non risparmia nessuno, neppure i politici della nostra attualità. Il cinegiornale propagandistico è una piccola chicca, e lo scontro tra trekker e patiti di Babylon 5 riproduce le rivalità che esistono tra i fandom.
Che questi ragazzi ci abbiano messo il cuore, è evidente. Leggenda nerd vuole che l’idea di Star Wreck sia partita da cinque amici in un appartamento di due stanze con un budget minimo e il sostegno di un centinaio di fan e una dozzina di amici. E’ difficile crederlo: gli ambienti sono ricostruiti al meglio delle possibilità di un progetto no profit, e così i costumi. Gli effetti speciali considerando la natura amatoriale del progetto e il fatto che il film ha quasi venti anni addosso, sono davvero belli.
Questo capitolo è probabilmente l’ultimo visto che da allora non ha avuto purtroppo sequel, ed è un peccato, perché i fan hanno apprezzato, tanto da sottotitolarlo in varie lingue e poi promuoverne il doppiaggio in Italiano. E’ un film che dovrebbe essere visto non solo dai fan di Star Trek o di Babylon 5, ma da chiunque ami la fantascienza o desideri creare un fan movie godibile anche con sguardo critico.
GUARDALO QUI https://www.youtube.com/watch?v=IzU8Kjh_ewU&pp=ygULc3RhciB3cmVjayA%3D
Cuccussette vi ringrazia della lettura.
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