12  DEADLY  DAYS

I programmi televisivi natalizi di solito oscillano tra varietà più o meno trash, blockbuster classici fantasy non troppo violenti, Cinepanettoni, commedie romantiche oppure ambientate nei giorni di festa. Sopravvive anche qualche pellicola religiosa sulla natività, ma per gli appassionati di pellicole di genere e non mainstream c’è davvero poca scelta. A meno di non rifugiarsi nello streaming e recuperare film per i quali si nutre interesse, i rari titoli horror e le pellicole più alternative sono in pratica quei titoli che durante il resto dell’anno avrebbero staccato pochissimi biglietti: opere minori spesso veramente imbarazzanti . Un’alternativa al doversi arrendere all’atmosfera zuccherosa  almeno per qualche giorno, è la poco nota serie 12 Deadly Days, diretta da Joe Lynch nel 2016 e distribuita gratuitamente sul sito Serially.
Come c’è la nota canzone popolare 12 days of Christmas con i suoi doni, in questo caso ci sono dodici puntate di circa venticinque minuti l’una, ciascuna indipendente dall’altra ma legata a quanto si è visto e a quanto si vedrà. Sono state prodotte dalla Blumhouse Television e Dakota Pictures, e sono state poi distribuite un episodio al giorno, fino al 23 Dicembre: come un Calendario dell’avvento particolarmente truce e irriverente.
L’ambientazione è quella di Saturn, una piccola città della provincia californiana, un classico paese americano con graziose villette addobbate per le festività e una vita sociale apparentemente serena e appagante. Nel periodo natalizio però iniziano ad accadere fatti strani e orribili che terrorizzano i cittadini.
Ogni episodio prende di mira uno degli aspetti più tipici della cultura yankee riguardo al Natale. Non si discute il valore della festa per i credenti, quanto le usanze praticate anche dall’intera società, solitamente quelle più radicate nella cultura popolare, irrinunciabili e pacchiane. 
La casa infestata viene indagata dagli acchiappafantasmi de noartri Cratchit Brothers, che fanno luce su un atroce fatto di sangue avvenuto con una di quelle sfere con la neve un po’ kitsch che in tanti collezionano come arma del delitto.
Gli Abeti assassini nascondono vampiri e sono alberi tagliati e immolati pur di soddisfare la voglia di addobbare le case di persone poco attente all’ecologia.
Morsi d’amore è una dolce e sanguinosa love story tra una vampira e il rampollo umano di una famiglia di cacciatori di vampiri che si ribella alle tradizioni di casa.
Il gioco della renna vede un giovane malvivente uccidere la famosa renna dal naso rosso e venire condannato a prenderne il posto a meno di non riuscire a rianimare l’animale.
Podd’s Coffee è una marca di caffè analoga allo Stairbuck’s, sempre buono e sempre uguale proprio come i cibi delle catene di fast food. Per i piccoli caffè non c’è che da adeguarsi…
I Cantanti assassini sono i carolers, persone mascherate a tema natalizio che girano di casa in casa cantando musiche tradizioinali. Bussano anche alla porta di una casa dove la babysitter distratta ha lasciato che il suo ragazzo morisse soffocato ed è intenta a nasconderne il cadavere.
Lo schiaccianoci è l’avversario che, sulle note del balletto di Tchaikovsky, massacra gli impiegati di  durante una festa aziendale con giochi a metà tra Squid Games e le Escape room.
Ne L’ascesa degli elfi un disgraziato che si veste da Santa Claus per raccattare qualche spicciolo viene scambiato per il vero Babbo Natale da una setta suicida.
La Torta maledetta è una fruit cake, dolce a base di canditi simile al poncré di Lerici e San Terenzo. Uno youtuber noto per recensire cibi si trova una fruit cake maledetta: se entro tre giorni non avrà trovato qualcuno disposto ad assaggiarla , morirà.
Roy il giocattolo è la rivisitazione di una delle più recenti invenzioni natalizie, quella dell’Elf on the Shelf. Per un  periodo compreso tra il giorno del Ringraziamento e la Vigilia di Natale un pupazzo a forma di Elfo compare su una mensola e fa scherzetti, lascia letterine, porta i desideri dei bambini a Babbo Natale. I bambini possono parlargli fino alla notte del 24 dicembre, quando avrà finito il suo compito e ripartirà per il Polo Nord insieme a Babbo Natale. L’Elfo che arriva in una casa donato da un ragazzo bullo al fratellino rompiscatole è davvero terrorizzante.
In Fantasmi spaventosi i Cratchit Brothers vengono assunti per fermare il fantasma della Saturn Playhouse. C’è lo spettacolo di Natale della città e niente deve rovinare questa occasione sociale.
La fine del mondo vede ancora i fratelli Cratchit in azione: scoprono il segreto della Playhouse, e devono fermare i fantasmi.
La serie è caratterizzata da un mix esplosivo di orrore e satira sociale che non risparmia persone e tradizioni, proprio quelle che di solito piacciono meno ai giovani nerd, per dirla con un eufemismo. Vengono derisi i simboli stessi della festività, come Santa Claus, l’Elfo, le palle con la neve, l’albero, i meeting aziendali, i carolers, la fruit cake… Stessa sorte tocca ai tipi umani, dagli impiegati di fantozziana memoria, alle babysitter assunte per dare libertà a genitori che vogliono pagare poco, alle sette bizzarre che spuntano da un giorno all’altro, agli youtuber che si esibiscono nel web…
Non si tratta di una parodia, tantomeno di una parodia scollacciata, poiché le allusioni sessuali sono velate e c’è solo qualche parolaccia. E’ una rivisitazione molto poco corretta della festività più buonista che ci sia, con tanto di famiglie allo sbando e povertà più o meno ben mascherata, vite poco appaganti e gente che si arrangia in qualche modo per andare avanti o sentirsi di successo. 
L’humor macabro è una costante, e così le ghiotte citazioni di pellicole fortunate. I vampiri ammiccano ai bei giovanotti della saga teen Twlight, lo Schiaccianoci rivisita il gioco mortale visto in Squid Games con la bambola stavolta a forma del celebre soldatino giocattolo russo, il Podd’s Coffee ha atmosfere degne di Huxley, l’Elfo è parente delle varie bambole assassine da Chucky a Annabelle. Tanti altri titoli horror prestano idee che vengono rielaborate; uno dei piaceri della visione è cogliere queste citazioni cinefile.
L’allestimento è abbastanza semplice, da b-movie: i set spartani potrebbero provenire da produzioni più ricche, gli esterni sono stati girati nel paese di Pomona, sempre in California. Pur essendoci mostri e entità sovrannaturali, il serial sembrerebbe quasi  privo di grossi effetti speciali, con un’estetica retrò. E’ soprattutto il modo di impiegarli a fare a differenza. Mentre tanti horror ricorrono alla grafica digitale per dare vita alle creature spaventose, in 12 Deadly Days il ritocco esaspera il grottesco, deforma personaggi, coerentemente col tono della narrazione.
 La serie fa a meno di attori molto famosi: alcuni nomi vengono da altre produzioni televisive, altri sono youtuber conosciuti in America. Se non siamo ai livelli di Me contro te è perché le sceneggiature sono ben fatte e un certo tono sgangherato valorizza l’insieme.
Verrebbe da immaginarsi una serie povera, mal diretta, sceneggiata malamente e invece avviene qualcosa di analogo a quanto si vede nello sboccatissimo cartone animato South Park, con più sangue e meno parolacce. Nessuno discute il tratto geometrico e coloratissimo o le animazioni semplici dei quattro monelli della serie animata di South Park, perché quello che è davvero importante è la comicità, la satira pungente. Tutte le puntate vivono di ottime sceneggiature e umorismo feroce e ci si dimentica la confezione minimale.
12 Deadly Days riesce a intrattenete perfettamente, e visto che non esiste la versione doppiata ma ha un lessico abbastanza quotidiano, vi farà anche migliorare la lingua ! L’unico difetto è che dura troppo poco, una sola stagione.

 

Cuccussette vi ringrazia della lettura.

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