GHOSTBUSTERS  - PRONTI A CREDERE

Da qualche anno è più facile avere accesso a tecnologie adatte a ricreare mondi straordinari e aggiungere effetti speciali più realistici.  La grafica digitale non è più il grande scoglio su cui naufraga l’entusiasmo dei cineasti e degli autori di fan film. Queste opere derivate da mondi creati da terzi restano ancora oggi film senza scopo di lucro, però si sono moltiplicate le vetrine in cui far ammirare le pellicole ed il lavoro di quanti hanno dato il loro apporto. I fan filmaker hanno a disposizione numerosi canali streaming, ci sono rassegne specializzate inserite in festival e fiere, e serate a tema. E’ più facile trovare esperti alle prime armi che vogliono farsi conoscere e magari ingaggiare da registi veri e propri, e parecchi fan possono imparare le tecniche necessarie per ricreare le ambientazioni dei loro eroi, siano esse il mondo magico di Harry Potter, la galassia lontana lontana di Star Wars o il presente alternativo dei Ghostbusters.
Che si possano fare dei fan film con una qualità paragonabile a quella di telefilm blasonati, lo dimostra proprio una pellicola nata da quast’ultimo fandom, Pronti a credere – Ghostbusters Italia Fan Film, immesso nei canali di streaming il primo Maggio del 2020. E’ un film realizzato dall’Associazione Culturale Ghostbusters Italia, gruppo di oltre trecento tesserati che promuove, oltre agli Acchiappafantasmi, la cultura degli anni Ottanta e il revival del periodo.
Pronti a credere è nato in un periodo particolare, quello dell’emergenza covid-19 e della disillusione dei fan. C’era stato lo sfortunato tentativo di reboot al femminile con le sue troppe polemiche e la delusione che ne era derivata, e Ghostbusters Legacy era in preparazione, doveva ancora uscire nelle sale italiane. I fan volevano mantenere alta l’attenzione sul mondo degli Acchiappafantasmi, riaccendere l’interesse per quel presente parallelo dove le anime dei deceduti possono trasformarsi in spettri e dar fastidio ai vivi, tra una risata e l’altra.
Così il regista, sceneggiatore e montatore Federico Anzini, con l’aiuto dell’associazione Culturale Ghostbusters Italia,  ha messo mano a un progetto che facesse da ponte tra i vecchi film e gli sviluppi futuri, ritagliandosi anche una parte per sé.
Stavolta gli spettatori trovano molto di più di un dilettantesco fan film che può piacere solo a quanti si sono divertiti a realizzarlo. E’ un progetto pensato in grande, il regista ha messo avanti la qualità alla durata il risultato è un cortometraggio, tre quarti d’ora che condensano tutto quanto è tipico del fandom e mantengono un ritmo narrativo scoppiettante, fracassone e coinvolgente.
Nel 2018 alternativo i Ghostbusters si sono affermati in Italia, hanno diverse centrali operative, sono un po’ come i pompieri. Addestrano scrupolosamente i cadetti e li preparano al mestiere, puntando sul gioco di squadra, e sono pronti ad intervenire ventiquattro ore su ventiquattro. Ci sono sempre presenze che tornano per conquistare la nostra dimensione, la più terribile è stata evocata da Anthony, un sedicente spiritista che ne sa qualcosa in più sull’occulto di quanto non dovrebbe un mentalista da vaudeville. I cadetti Jonny, Fabio e Clay, insieme al veterano Guusc devono combattere per fermare il pericoloso avversario.
Il cortometraggio riprende la struttura narrativa dei film classici, con l’antefatto che culmina nell’apparizione del fantasma, l’allegra sigla, un episodio introduttivo e l’avventura vera e propria, con un finale allegro e corale che lascia l’entusiasmo nei cuori degli spettatori.
La qualità visiva colpisce fin dalle prime sequenze, è sorprendentemente alta, qualcosa difficilmente visto in questo tipo di pellicole. La fotografia di Stefano Battarola alterna colori violenti a scene cupe, valorizzando set curati fino all’inverosimile. Vengono anche usate riprese da drone…
Tutto è filologico rispetto ai primi film, dalle tute agli zaini protonici, fino alle locations. L’atmosfera è prepotentemente anni Ottanta: si vede poca o nessuna tecnologia attuale, tra un’avventura e l’altra i Ghostbusters si godono partite a Mario Bros e i teleschermi tramettono, oltre allo storico spot che reclamizza gli acchiappafantasmi, il cartone Masters of the Universe. C’è anche un momento davvero commuovente, quando Guusc intontito dall’entità che lo ha sbattuto contro il muro ha una sorta di visione.
Gli effetti speciali sono strepitosi e tanta qualità è comprensibile, infatti sono stati realizzati da Fabrizio Fioretti, esperto che ha lavorato per l’Industrial Light and Magic e per tante produzioni ad alto livello. Il nome è una garanzia, poiché gli eventi sovrannaturali in Ghostbusters devono essere abbondanti e appariscenti, non è una ghost story britannica a base di nebbie ombre e gemiti e presenze inquietanti. Stavolta i fantasmi possono essere mostrati in tutto il loro terrificante splendore. Il cast è formato da appassionati che hanno prestato la propria fisicità e il proprio equipaggiamento ai personaggi: Simone Scopa, Jim Fye, Federico Anzini, Mirko Guglielmin, Cristiano Gentile, Fabio Campaner, Jonathan Forestan e molti altri. Le voci che sentiamo non sono però loro, ma sono state affidate a professionisti del doppiaggio. Di conseguenza la recitazione è spigliata e divertita. Spassoso il personaggio vicentino, che parla dialetto e garantisce le risate.
C’è da sperare che, dato il successo sia di questo cortometraggio sia di Ghostbusters: Afterlife, possano realizzare altri fan film di questo livello.

 

Cuccussette vi ringrazia della lettura.

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