NEVILLE LONGBOTTOM AND THE BLACK WITCH
Neville Longbottom è un giovane mago e studia a Hogwarts insieme a Harry Potter. A differenza del più famoso maghetto, Neville è pasticcione, incapace come se fosse uno di quei disgraziati Magonò che sono privi di poteri pur essendo nati da genitori stregoni. Il povero ragazzino è il somaro della classe, ed è tale perché ha alle spalle una famiglia devastata da una tragedia: quando crescendo supererà il proprio dramma interiore diverrà un eroe nella guerra contro Voldemort, e poi un rispettato insegnante a Hogwarts.
Per capire l’evoluzione di Neville bisogna conoscere i fatti che hanno distrutto la sua famiglia nel peggiore dei modi e hanno creato complessi e sensi di inferiorità nel bambino. L’evento è riassunto in poche righe nei libri della Rowling, ma viene raccontato con garbo nel fan film Neville Longbottom and the Black witch.
Il cortometraggio scritto e diretto nel 2016 da Kali Balei racconta la triste sorte toccata ai coniugi Longbottom all’indomani della prima sconfitta di Voldemort.
Il titolo Neville Longbottom e la Strega Black è stato impropriamente tradotto come ‘Neville Longbottom e laStrega Nera’ quando invece Black è solo il cognome di nascita di Belatrix Lestrange. Peraltro Neville compare come bambino di pochi mesi e non incontra la terribile Mangiamorte.
In seguito alla scomparsa del Mago oscuro, i suoi seguaci sbandati tendono una trappola a Frank Longbottom, che è un Auror, l’equivalente di un poliziotto del mondo stregonesco. La moglie Alice, Auror a sua volta, nonostante gli avvertimenti di Dumbledore lascia la casa e il piccolo per andare a cercare il marito. Nel frattempo l’uomo è stato catturato e torturato da Bellatrix Black Lestrange e stessa sorte tocca ad Alice. Quando Dumbledore arriva con i suoi Auror è tardi: i Mangiamorte vengono catturati e imprigionati nel terribile carcere di Azkaban, e i coniugi Longbottom, entrambi pazzi, finiranno i loro giorni in una camera dell’Ospedale Snt Mungo, incapaci di riconoscere il proprio figlio.
Il cortometraggio, pur essendo senza fini di lucro e quindi condizionato da mezzi contenuti, si presenta subito al meglio. Le riprese hanno un tono professionale, qualitativamente paragonabile a quanto si vede in parecchie serie televisive, con movimenti di macchina vari e un montaggio efficace che li valorizza.
Gli effetti speciali non surclassano mai la narrazione, sono semplici ma efficaci e soprattutto sono mostrati quando davvero occorre, senza indulgere in prolungate scene di combattimento come purtroppo si è visto in alcuni altri cortometraggi dedicati al fandom di Harry Potter.
Le scene di tortura sono affrontate con verosimiglianza pur senza scadere in dettagli troppo espliciti.
E’ stato girato in Tennessee, con un cast di Nashville. Gli attori non sono ‘solo’ dei fan, vengono dal Nashville Repertury Teather e la differenza si tocca con mano: nessuno è goffo davanti alla macchina da presa. Kathryn Baker è stupefacente nei panni di Bellatrix, e anche gli altri interpreti Corinne Bupp, Christopher Dalton, Ali Alsaleh, Mason Mecartea, Sarkaut Taro, Kyra Madisen, Kenley Smith, Jon Steiner sono all’altezza della situazione.
Ogni particolare è curato fino al virtuosismo, dal costume indossato dalla nonna Augusta alla rana di panno con cui gioca il piccolo Neville, delle foto di famiglia animate all’uso degli incantesimi, fino alle sequenze finali con la dolorosa scena della carta di dolcetto.
Pregio ulteriore, il fatto che pur nell’estrema fedeltà a libri e film, anche un neofita del mondo di Harry Potter può apprezzare la storia, in quanto non ci sono riferimenti all’opera originale tali da ostacolare la comprensione, come potrebbe essere la presenza di oggetti funzionali agli eventi ma con un uso non esplicitato agli spettatori.
Il risultato è un fan film di alta qualità, fedele alle pagine della saga, un esempio da imitare.
GUARDALO QUI https://www.youtube.com/watch?v=QSbXEFmc9Qk&t=4s&pp=ygVAbmV2aWxsZSBsb25nYm90dG9tIGFuZCB0aGUgYmxhY2sgd2l0Y2gg4oCiIGhhcnJ5IHBvdHRlciBmYW4gZmlsbQ%3D%3D
Cuccussette vi ringrazia della lettura.
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