GORCHLACH LA LEGGENDA DI CORDELIA

 

Gorchlach: the Legend of Cordelia è una webserie scaturita dalla creatività e dall’amore per la Storia di Fabio Cento e dello scrittore Charles Pellissier, anche produttore esecutivo. Affiancato da numerosi professionisti, l’autore ed il regista hanno creato un’epica avventura, reinterpretando in chiave fantasy fatti avvenuti in Valle d’Aosta.

La vicenda segue le sorti di un magico oggetto, il Gorchlach, e dei suoi custodi. Il Gorchlach è il cuore dell’Idra pietrificatosi quando Ercole uccise la belva, poi affidato dall’eroe al primo custode, il valoroso e giusto Cordelio fondatore tra le cime delle Alpi della città di Cordelia. L’oggetto prodigioso, se affidato a una persona saggia e buona, ha la capacità di proteggere il possessore e la comunità in cui vive, ma nel corso dei secoli non ha mancato di scatenare le brame dei potenti. Oggi: l’archeologo Guglielmo Corsaris crede nella sua esistenza e si mette sulle sue tracce…

La vicenda fonde con disinvolta abilità suggestioni mitologiche, fatti storici certi ed eventi di fantasia. La sceneggiatura si snoda con garbo attraverso diverse epoche, dall’antichità classica fino al presente. Alcuni personaggi provengono dal mito, come Ercole e Cordelio, altri sono esistiti realmente, altri rientrano nel ‘misto di storia e invenzione’ di manzoniana memoria.

Il pilot si apre con voce fuori campo raccontandoci di Ercole e delle sue celebri Dodici Fatiche. Stiamo assistendo a una vicenda fantasy ­­– pare ammonirci il regista – ma stavolta realtà e fantasia coesistono come raramente avviene nelle vicende ideate invece in Paesi anglofoni. La riuscita fusione genera una narrazione convincente, ben diversa dalle consuete storie di avventurieri vissuti in mondi sconosciuti o in ere imprecisate. Il regista dà voce ad un fantasy etnico, fa propria la lezione impartita dalle rare pellicole fantasy nostrane, dal semi sconosciuto C’era una Volta di Francesco Rosi al contemporaneo Il Racconto dei Racconti di Matteo Garrone. Ci sono anche richiami agli stereotipi del cinema di genere, dal peplum alle saghe di Indiana Jones, di Librarian e de Il Mistero de Templari, e suggestioni attinte dal thriller fanta-storico. L’eredità di tante pellicole si fa sentire, tuttavia le somiglianze si limitano alla forma, mentre i contenuti sono rielaborati con un modo di sentire davvero diverso, made in Italy.

Com’era avvenuto ne I Cavalieri che Fecero l’Impresa, gli elementi fantastici si limitano all’amuleto e al suo potere ancestrale. Attorno alla magica reliquia, eredità di un mondo precristiano quasi del tutto dimenticato, ruotano vicende di uomini mortali, grandi nel coraggio oppure pronti a qualsiasi bassezza pur di conquistare il potere. Di conseguenza, gli effetti speciali sono rari e riguardano quasi esclusivamente il Gorchlach, mentre si vedono ambienti ben ricostruiti e combattimenti verosimili, coreografati con occhio attento ai trattati di scherma antica. La battaglia affrontata da Ercole e dai suoi compagni risente della lezione del peplum nostrano, gli scontri dei Templari riproducono posizioni viste in trattati dell’epoca, in particolare nelle tecniche di spada e scudo. Pur nella verosimiglianza dei colpi, le inquadrature e il montaggio seguono l’insegnamento del cinema storico di Ridley Scott, e dei suoi emuli. Altrettanta cura si nota negli abiti e nelle armature, indossate con le protezioni necessarie; le concessioni alla moda attuale sono davvero minime, e finalmente si vedono cavalieri impacciati dall’equipaggiamento, barbe mal rasate, acconciature rappresentate in quadri e affreschi.

Il soggetto è intrigante, e la sua realizzazione è impeccabile, con una fotografia curata fino al virtuosismo, un’adeguata colonna sonora e un montaggio che rivaleggia con quanto siamo abituati a vedere nelle produzioni destinate alla grande sala.

Le interpretazioni rifuggono dal dilettantismo; i ruoli principali sono affidati a volti noti del teatro, della radio, del musical e delle fiction. Grazie all’abilità degli attori, tutti i personaggi prendono vita. I protagonisti dell’epoca odierna possono forse apparire un po’ stereotipati, ma i personaggi storici catturano immediatamente l’emozione degli spettatori. La coppia di archeologi con i suoi battibecchi e la prevedibile sottotrama sentimentale rende ancora più grandi le figure dei Templari e dei loro avversari. Indirettamente, il regista ci ricorda l’importanza del passato; e la storia dell’amuleto, per quanto frutto di fantasia, spinge lo spettatore più sensibile a riscoprire i ‘veri’ avvenimenti.

La ricostruzione è valida, complici le splendide location della Valle d’Aosta, con le sue montagne e i suoi castelli. Come in Elba – L’Eredità di Napoleone oppure ne I Guardiani di Atlantide, le bellezze storiche e paesaggistiche vengono valorizzate, e non è un caso se la Regione ha in parte sovvenzionato questa pellicola.

Il pilot, di circa 40 minuti, si conclude con un notevole cliffhanger, lasciando interrogativi in sospeso. Questo primo capitolo verrà proiettato in numerosi festival specializzati, e la campagna pubblicitaria sfrutta i canali del web, oltre a un vivace merchandising. Non resta che invitare i lettori ad assistere a questo intrigante episodio pilota, in attesa delle future nuove puntate, per viaggiare nel tempo con fantasia e sensibilità.

 

CUCCUSSETTE VI RINGRAZIA DELLA LETTURA

LA RECENSIONE è STATA EDITA SU TERRE DI CONFINE https://www.terrediconfine.eu/gorchlach/

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